Il Comune di Abbiategrasso ha sbagliato a trascrivere un bando di gara, invalidando così la rinascita della Colonia Enrichetta! Per giunta, si è trattato dell’ennesimo altolà alla volontà di LibLab (società di comunicazione, produzione audiovisiva e innovazione sostenibile che sostiene numerosi progetti di sviluppo territoriale anche nell’abbiatense) di investire sulle risorse sottovalutate del territorio, insieme a una cordata di soggetti di grande energia innovatrice. La Colonia Enrichetta è nota a tutti i cittadini di Abbiategrasso e dintorni: ex colonia elioterapica fondata nel primo Novecento, immersa nei boschi lungo la via Chiappana, rimane ben presente nei ricordi infantili degli odierni adulti della zona. Divenuta provvisoriamente Punto Parco del Parco del Ticino, utilizzata per esercitazioni e meeting occasionali, teatro di tentativi sfortunati di reinterpretazione funzionale, ormai è impiegata quasi solo per le colonie estive dei bimbi: uno spreco madornale che un anno fa è stato segnalato da LibLab, per coinvolgere il Comune in una piena rimessa a regime delle attività. Le capacità di accoglienza della struttura, la sua pronta disponibilità a ospitare attività di svago, formazione e cultura a basso impatto, avevano indotto LibLab a caldeggiare la riapertura, coinvolgendo progettisti esperti e vari soggetti non profit per trasformare l’Enrichetta in un centro di attività, produzioni e professioni a vocazione sostenibile: occasione d’oro per rilanciare le potenzialità turistiche e agroalimentari di qualità della zona, in reazione alle difficoltà economiche e al disorientamento strategico imperante. LibLab si era anche dichiarata disponibile a supportare economicamente il partenariato non profit, in collaborazione con il Comune di Abbiategrasso, per richiedere un cofinanziamento a Fondazione Cariplo, a sostegno del rilancio. Dato che la Fondazione non aveva approvato subito (suggerendo di ripresentare il progetto per l’annata successiva con ulteriori approfondimenti), il gruppo non profit aveva chiesto comunque un’assegnazione in gestione provvisoria, senza esigere dal Comune contributi di alcun genere; ma l’Amministrazione comunale non ha mai risposto alla richiesta. Non a caso, al nuovo bando di Fondazione Cariplo, sia il Comune sia la cooperativa sociale capofila che avrebbe gestito la logistica hanno scelto di puntare su attività completamente diverse. Come rimedio non meglio motivato ecco apparire un bando di gara per assegnare in gestione l’Enrichetta fino – come recita il testo da chiunque scaricabile dal sito del Comune di Abbiategrasso – al 31 agosto 2016. A fronte di un piano efficace di rilancio e di un congruo canone di affitto, l’Amministrazione pare insomma pronta a ridare vita alla struttura. Scadenza offerte 15 giugno; all’apertura delle buste il concorrente è uno solo: LibLab srl! Formalmente ammissibile, in attesa di riscontro sulla proposta tecnica ed economica. Poi il Comune scompare, ma solo dopo aver pubblicato il 18 giugno, in totale silenzio, una nota di revoca del procedimento perché il testo del bando pubblicato online sarebbe stato diverso da quello deliberato dalla Giunta! Insomma, un copia-incolla sbagliato! Hanno chiesto di gareggiare su termini che non erano quelli che volevano, ma che nessuno aveva mai potuto conoscere! Naturalmente i funzionari, una volta interpellati gli uffici, si rintracciano a fatica (in effetti è tempo di ferie per tanti) e solo dopo qualche giorno si scopre che la fantomatica delibera del 16 aprile 2015 sanciva espressamente proprio l’assegnazione fino al 31 agosto 2016, come da testo apparso sul sito, ma che una bozza allegata parlava di un periodo più lungo, fino al maggio 2017… Al di là del marchiano errore procedurale sia nella redazione del bando sia nella sua revoca, la morale è sempre quella: l’Enrichetta resta nel limbo, LibLab dovrà tutelare i propri interessi palesemente violati, i partner valuteranno se abbia senso scommettere su un territorio così refrattario alla ripresa, e gli abbiatensi si terranno un monumento vivo solo nei ricordi d’infanzia. Ora si parla di una nuova edizione della gara; ma con quale serenità si deve partecipare? LibLab aveva già pieno diritto di vedersi assegnare la Colonia, mentre ora la busta con la sua proposta tecnica ed economica è stata aperta ed esaminata: chi può escludere che alla prossima sessione di gara non si presentino nuovi concorrenti, ormai in grado di approfittare della situazione? Nomi, date e luoghi meriterebbero approfondimenti (che spiegano aspetti altrettanto significativi del “pasticciaccio”), ma intanto una cosa è certa: la discriminazione è scandalosa. LibLab Srl