ABBIATEGRASSO – “Tra un fiore colto e l’altro donato / l’inesprimibile nulla.”. Così recita una delle più celebri poesie di Ungaretti intitolata “Eterno” in riferimento alle atrocità della Prima Guerra Mondiale. Novantanove anni sono passati da quell’incubo perpetratosi dal 1914 al 1918. Un conflitto che si è portato dietro migliaia di morti e per far sì che non succeda di nuovo l’unico modo è il ricordo. Proprio questo è lo scopo del 4 Novembre, giorno in cui si celebra, in questo 2017, il 99° Anniversario della Vittoria per ricordare i Caduti per l’indipendenza, l’unità e la libertà d’Italia. Abbiategrasso ha, come di consueto, organizzato il corteo commemorativo, all’interno del quale erano comprese le tappe principali per rendere omaggio ai Caduti. Partito da piazza Marconi, il corteo, accompagnato dal Corpo Musicale “G. Garibaldi”, si è diretto verso il Monumento dei Caduti. Dopo aver reso il dovuto omaggio ai Caduti con l’alzabandiera, la posa di una corona d’alloro e l’esecuzione del silenzio fuori ordinanza, i presenti si sono diretti in corso Matteotti, via XX Settembre e viale Papa Giovanni XXIII per recarsi al cimitero, presso il Sacrario dedicato ai Caduti. “È un onore essere qui per rappresentare Abbiategrasso celebrando il 4 novembre. Ringrazio le autorità, i cittadini, le associazioni d’arma e i ragazzi delle scuole abbiatensi. Oggi ricordiamo i caduti per il nostro Paese, uomini e donne che hanno perduto la vita per un futuro di pace – ha ricordato il sindaco Cesare Nai – Oggi c’è una triplice ricorrenza: l’Anniversario della Vittoria, l’Unità Nazionale e la Festa della Forze Armate. Proprio queste garantiscono la sicurezza a livello nazionale impedendo la nascita di altri conflitti”. In questa giornata di festa, infatti, l’obiettivo più importante è quello di trasmettere i valori ai giovani per non dimenticare lo sforzo dei nostri padri e nonni, laddove non esiste una memoria del passato non esisterà mai la gratitudine. “Voglio ora rivolgermi ai ragazzi, che esorto a riflettere sulla parola ‘patria’ di cui oggi si sta perdendo il significato. Invito tutti a ragionare sulla forza di questa parola e sul legame che dobbiamo creare con essa – ha continuato il sindaco – I giovani sono il futuro, attraverso lo studio avete il compito di tramandare la storia del nostro Paese e la memoria di chi si è sacrificato, guardando al futuro con consapevolezza”. Dopo il discorso del sindaco Nai si è proseguito con la Messa in suffragio dei Caduti di tutte le guerre celebrata da mons. Innocente Binda. Conclusa la Messa, il corteo si è infine diretto nuovamente verso piazza Marconi, dove si è tenuta la cerimonia degli onori al Gonfalone. Un ringraziamento dunque alle Forze Armate, in loro riponiamo la nostra fiducia. Mai come oggi ognuno di noi deve sentirsi orgoglioso di essere italiano, non solo per la nostra storia ma soprattutto per il nostro futuro. Ilaria Scarcella