ABBIATENSE – Un taglio di 4 cm sopra a un sopracciglio, danni a un occhio, insulti, calci su tutto il corpo, minacce, probabile trauma cranico e spintoni. Sembra il bollettino medico di una becera rissa da strada. E proprio per questo fa riflettere che invece si tratti delle conseguenze di un normale contatto di gioco durante una partita del CSI. Lo scorso martedì 14 aprile, il centro sportivo di Besate ha ospitato la partita Diavoli Rossi – Spartak Binfa (vinta 3 a 2 dalla Spartak). A pochi attimi dalla conclusione del match, il 30enne giocatore della squadra ospite, A.C., un robecchese di 30 anni, ha intrapreso uno scontro sulla fascia con un avversario: l’arbitro, ravvisando una trattenuta di maglia, ha decretato il calcio di punizione. Tutto nella norma, insomma. Ma da quel momento, il campo di calcio a 7 si è trasformato in un vergognoso ring per aspiranti boxeur. Dapprima, A.C. ha dovuto difendersi dall’aggressione di uno dei Diavoli Rossi che stava marcando: il ragazzo ha messo al tappeto il giovane robecchese, mentre i compagni della Spartak Binfa tentavano di calmare la furia di altri Diavoli Rossi. A loro insaputa, il peggio stava purtroppo per arrivare. Pare infatti che A.C. sia stato colpito con un calcio sul volto, la violenza del colpo ha aperto una larga ferita sul sopracciglio del giocatore, subito soccorso dai compagni. “Una scena che ha dell’incredibile, aggravata dagli insulti perpetrati nei confronti del malcapitato anche nel post-partita, quando A.C. ha tentato di chiarire la situazione in un confronto educato”, ci raccontano dei testimoni. Il 30enne della Spartak Binfa è stato subito portato dagli amici presenti all’Ospedale Cantù di Abbiategrasso dove è stato sottoposto anche a visite neurologiche; le terapie stanno continuando, ma i danni dell’accaduto sono ancora ben visibili sulla faccia del ragazzo. Il calciatore ha inoltre deciso di recarsi mercoledì mattina alla Caserma dei Carabinieri di Abbiategrasso e nei prossimi giorni prenderà i dovuti provvedimenti legali per tutelarsi. Un episodio increscioso che ha lasciato allibiti la Spartak Binfa e i presenti al centro sportivo di Besate. Luca De Marchi