ABBIATEGRASSO – Giovedì 26 luglio la basilica di Santa Maria Nuova alle 21 era gremita. In tanti hanno partecipato alla S.Messa a ricordo di Andrea Aziani, nell’anniversario della sua morte a 55 anni, 10 anni fa in Perù dove insegnava. Una S.Messa concelebrata da 5 sacerdoti tra cui il Postulatore per la causa di Beatificazione, Don Antonio Nurena, venuto appositamente da Lima. “Andrea è salito in cielo ma è con noi – ha detto durante l’omelia in cui ha ricordato che – era vicino a tanti bambini, ai poveri… correva sempre, la sua voglia di vivere, il suo darsi alla carità era totale. I suoi articoli riflettono sulla crisi e sul dramma contemporaneo… metteva l’educazione al centro della sua vita, insegnava con gesti, preparava le sue lezioni in modo straordinario, aveva tempo per tutti, anziani, bambini… Un uomo umile”. Don Nurena ha citato le moltissime testimonianze di chi lo ha conosciuto, un uomo di Dio che tutti ricordano per quanto fatto e seminato. Le numerose presenze alla S.Messa sono un’ulteriore conferma e testimonianza. Missionario laico, Andrea Aziani, rimasto orfano della madre quand’era bambino, è vissuto con il fratello e i nonni nella palazzina dell’ospedale dove alloggiava il nonno, dott. sen. Emanuele Samek Lodovici, direttore del C.Cantù. Dopo qualche anno in seminario a Venegono è tornato a vivere ad Abbiategrasso dove si è speso in vari gesti di carità come prendersi cura dei ragazzi che vivevano in condizioni disagiate all’Annunciata. Dopo il liceo classico, frequentato al Cairoli di Vigevano, ha scelto la Facoltà di Filosofia a Milano diventando punto di riferimento di Comunione e Liberazione. Il suo incontro e l’amicizia con Don Giussani lo spinsero poi a Lima dove contribuì alla fondazione dell’Università Sedes Sapientiae, in un contesto della città tra i più poveri e popolari. L’Università dov’era docente e dove, mentre insegnava, è stato colto da un malore fatale, il 30 luglio 2008. Al suo funerale in Perù hanno partecipato alte autorità governative e religiose ma anche una moltitudine di gente umile e povera a cui Andrea ha dedicato tempo e attenzioni, donandosi a tutti senza riserve, con uguale dedizione. Una vita intensa, un amore incondizionato per le persone e per la Chiesa che ora ha avviato la causa di Beatificazione, preludio alla santità. E’ in corso anche il riconoscimento di un suo miracolo. Il fratello di un seminarista peruviano, un ragazzo di 15 anni affetto da una grave forma di leucemia, sarebbe guarito grazie alle preghiere rivolte ad Andrea. Noi abbiatensi che abbiamo avuto il privilegio di conoscerlo, attendiamo che la Chiesa concluda l’iter che lo proclamerà Santo, anche se in cuor nostro Santo lo è già. E.G.