ALBAIRATE – Una proposta intelligente ma costruita da un quotidiano come notizia sensazionale che è diventata virale. Gli ingredienti? Il sesso a pagamento, la giovane età degli studenti di scuola media a cui sarebbe stata destinata la campagna anti-prostituzione, proposta dall’assessore alla Sicurezza del Comune di Albairate. Lo stesso quotidiano ne ha scritto per giorni, ha subito interpellato i genitori dei ragazzi che frequentano la scuola media del paese che hanno tenuto poi un incontro col Preside per esternare le loro perplessità che ora sembrano superate. In realtà si è trattato di un equivoco che va chiarito. La campagna anti-prostituzione non è stata affatto concepita per la scuola ma per la cittadinanza. Il fraintendimento nasce due settimane fa, durante uno degli incontri del progetto dell’Amministrazione comunale Educando-Risparmiando in cui tema della serata era “decoro e sicurezza”, oltre agli amministratori tra i relatori anche Carabinieri e Polizia locale. In questo contesto l’assessore Salvatore Rampinelli, sollecitato da diversi cittadini stanchi di tollerare ogni giorno, vicino a casa, a tutte le ore, la presenza imbarazzante di prostitute lungo la strada provinciale 114 ma anche in molte strade limitrofe, scelte per appartarsi e degradate dai rifiuti lasciati dopo gli accoppiamenti. E’ per rispondere alle esigenze degli abitanti che l’assessore ha pensato a una campagna di educazione civica, coinvolgendo il più possibile i cittadini di ogni età a considerare la prostituzione umiliante e offensiva per le donne e sminuente per gli uomini. Una proposta che l’ass. Rampinelli ha spiegato durante la stessa serata anche con l’uso di slide che riproducevano una serie di manifesti e volantini con messaggi utili a far riflettere gli uomini e chiedere rispetto per le donne con l’obiettivo di portare a una modifica dei comportamenti. Volantini a disposizione di commercianti, centri sportivi, di chiunque voglia condividere una campagna da portare anche nelle scuole, secondo modalità e contenuti condivisi con docenti e genitori. Quindi una campagna non proposta in primis ai ragazzi ma che, raccontata in un certo modo, ha fatto scandalo e un ‘rumore’ così forte da scatenare media di ogni genere, l’ass. Rampinelli è stato interpellato dai più prestigiosi quotidiani, la ‘notizia’ è diventata virale sui social. Ma anche da un equivoco può nascere qualcosa di buono? In questo caso sì se si comunica una proposta che tratta della prostituzione con vignette e frasi ben congegnate per parlare più d’amore che di sesso. Educare a privilegiare e ad esprimere sentimenti, di cui il sesso è naturale complemento, ma che non si deve imporre né comprare, è fare quella prevenzione che tutti invocano ogni giorno, a partire dai giornali dopo ognuno dei sempre più frequenti femminicidi. Complimenti a chi ha pensato anche a questa modalità educativa che speriamo diventi sì virale e che da Albairate si propaghi ovunque, il più possibile. E.G.
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