GAGGIANO – Una buona notizia per Abdelmajid Touil, il giovane marocchino ingiustamente accusato di aver partecipato all’attentato al Museo del Bardo del 18 marzo 2015. Lo scorso 23 febbraio, gli è stato infatti consegnato il permesso di soggiorno temporaneo, in attesa dell’asilo politico. L’inizio di una nuova vita dopo l’accusa shoccante, quella di aver sparato al museo di Tunisi, dove sono morte 24 persone. Erano seguiti sei mesi di carcere a San Vittore, in cella d’isolamento, senza capire perché. Le sue condizioni peggioravano quotidianamente, aveva perso 15 chili, senza più la speranza di vivere una vita normale e con il terrificante incubo
dell’estradizione in Tunisia, sinonimo di pena di morte. Poi il trasferimento al Cio di Torino, la struttura per clandestini in attesa di rimpatrio. Fortunatamente poi è arrivata la svolta nelle indagini,
con il riconoscimento della sua estraneità all’attentato, e il ritorno nella casa di Gaggiano, dove la madre Fatima, per stare vicina al figlio 23enne, psicologicamente e fisicamente stremato, debole, terrorizzato, aveva lasciato il lavoro. Si temeva potesse compiere un gesto estremo. Ma ora con il permesso di soggiorno, si apre lo spiraglio per una vita normale, un lavoro, un futuro migliore. Quando sono andati a ritirare il permesso rilasciato dall’ufficio stranieri della
Questura, Fatima ha raccontato di essere stati trattati bene, “hanno fatto gli auguri a Abdel, grazie a tutti e grazie all’Italia per quello che ha fatto. Non vogliamo vivere sulle spalle dello Stato italiano,
vogliamo solo lavorare e costruirci un futuro tutti insieme”.
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