ABBIATEGRASSO – La riforma del servizio socio-sanitario lombardo, approvata la legge regionale n. 23 dell’11 agosto 2015, si compone di due parti (Sanità e Sociale). Viene presentata come “volta a realizzare servizi migliori con minori costi, con la conseguente riduzione del carico fiscale per i contribuenti”. Per conoscerla meglio e comprendere quali ricadute ha per i cittadini, l’associazione culturale “ProMuovi Abbiategrasso” ha organizzato un incontro pubblico che si terrà lunedì 8 febbraio al Castello visconteo, alle ore 21. “Un’iniziativa – ha esordito il presidente Alberto Fossati – che intende approfondire la nuova legge che sembra centrare un unico obiettivo: l’integrazione tra sociale e sanitario. Prendiamo atto che si tratta solo di una riorganizzazione con cui scompare di fatto l’autonomia dell’Azienda Ospedaliera. E’ previsto ca. un anno di tempo per ridefinire la collocazione, l’accorpamento degli ospedali. Noi siamo rimasti con l’AO di Legnano, ci sono problemi di organico e prestazioni, lo scopo della serata, senza allarmismi, è quello di cercare di capire quali sono le reali prospettive. Abbiamo invitato a parlarne due consiglieri regionali, di opposti orientamenti politici, Carlo Borghetti (Pd) e Fabio Altitonante (FI) entrambi componenti della Commissione Sanità”. Altre precisazioni e informazioni sono state date da altri associati di Promuovi Abbiategrasso, Angelo Ceretti ha ricordato che in Italia ogni regione ha una propria legge, i diversi modelli e i risultati che producono quindi andrebbero comparati e valutati per arrivare a migliorare ulteriormente il nostro sistema sanitario che offre una copertura per tutti, un sistema più avanti rispetto a quello degli Stati Uniti ma pur sempre migliorabile. Abbiamo un anno di tempo per fare sollecitazioni meglio non sprecarlo. Marco Scotti ha spiegato che l’associazione dopo aver organizzato incontri pubblici su argomenti che ci riguardano da vicino come la chiusura di piazza Castello, l’impegno a far tornare il giudice di pace, i problemi dei pendolari e la chiusura della stazione di Porta Geneva da scongiurare, ora si occupa della sanità “perché – ha detto – alcune forze politiche hanno voluto che Abbiategrasso rimanesse con Magenta e Legnano, senza che ci fosse un dibattito, penso sia stata una mera divisione di potere in Regione: noi come Abbiategrasso abbiamo come punto di riferimento Legnano anche se questo ci comporta grandi difficoltà vista la mancanza di mezzi pubblici di collegamento, contrariamente a Milano. Gli stessi disagi che abbiamo da quando facciamo riferimento al tribunale di Pavia. Stiamo per di più dilapidando le nostre risorse, i nostri medici migliori vengono spostati a Magenta o a legnano. Mi sono stupito che 12 sindaci del nostro territorio abbiano manifestato per lo spostamento di un apparecchio di laboratorio dall’ospedale di Magenta e nessuno intervenga quando dall’ospedale di Abbiategrasso ci tolgono le eccellenze. Visto che questa riforma è sperimentale, vogliamo discuterne e non subirla passivamente. Alla serata di lunedì 8 sono stati invitati tutti e 17 i sindaci dell’abbiatense. Dobbiamo tener conto del disagio a raggiungere l’ospedale di Legnano, disagio che fa scegliere sempre più l’Humanitas e il Beato Matteo di Vigevano, strutture private, perché più vicine”. Stefano Balzarotti ha ribadito che “gli abbiatensi devono far sentire la loro voce, come associazione lottiamo perché Abbiategrasso non perda servizi ma li implementi e, poiché la legge è provvisoria, vorremmo dove possibile, migliorarla, una lotta cui devono partecipare tutti per arrivare a indicare un indirizzo politico condiviso. Durante l’incontro, sarà presente in sala consigliare anche il Movimento per i Diritti del Cittadino Malato che raccoglierà segnalazioni oltre a rinnovi e nuove adesioni. E.G.
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