ABBIATEGRASSO – Giovedì 10 gennaio presso l’ex Convento dell’Annunciata si è festeggiato il 222° anniversario della bandiera italiana con la consueta Festa del Tricolore. Presenti alla manifestazione diverse classi delle scuole abbiatensi e dei dintorni, il Sindaco Cesare Nai, l’assessore Eleonora Comelli, il presidente di AssoArma Giuseppe Cerri, il quale ha moderato l’incontro, e il vicepresidente dell’Associazione Nazionale dei Bersaglieri Daniele Carozzi, a lui affidata la lezione molto interessante sulla storia del nostro Paese e del nostro Tricolore. Oltre a questi, presenti in Annunciata rappresentati di tutte le forze armate, locali e non. Il sindaco Nai ha ricordato l’importanza dell’anniversario, i suoi valori intrinsechi e l’importanza della nostra identità nazionale, della nostra Patria, sottolineando il concetto che amare e difendere il nostro Paese non deve mai essere inteso come una chiusura nei confronti degli altri, bensì un punto di partenza fondamentale per permettere di aprirci al mondo e allo straniero, con sicurezza e identità ben radicate, capaci quindi di accogliere senza la paura di smarrire noi stessi o ciò che costituisce la nostra Patria. Ringraziando e felicitandosi dei molti ragazzi presenti, è stato lasciato il microfono al vicepresidente dell’Associazione Nazionale dei Bersaglieri Daniele Carozzi, che con entusiasmo ha coinvolto i molti giovani, impresa mai semplice, nel racconto delle tappe fondamentali della nascita ed evoluzione del Tricolore, evoluzione legata alla storia d’Italia. Il Tricolore è simbolo della nostra patria; racchiude, sintetizza, svela e definisce al suo interno i capisaldi della nostra storia.
Quattro parole greche ne raccontano i quattro concetti fondamentali: Topos, che sta a significare i confini, il territorio; Logos, la lingua comune; Ethos, le norme giuridiche; ed infine Epos, la memoria storica. Tutto cominciò con Napoleone Bonaparte, il quale arrivò in Italia a fine settecento portando con sé tutti quei principi scaturiti dalla Rivoluzione Francese. Questa ventata di rivoluzione innescò le polveri che esplosero poi nel Risorgimento e nel contempo sembrò necessaria la creazione di una nostra bandiera, prendendo spunto da quella francese; nacque nel 1797 il nostro Tricolore, sostituendo il blu francese con il verde e inizialmente disponendo i tre colori in orizzontale. Carozzi ne racconta l’evoluzione e soprattutto la simbologia che andava via via raffigurando l’anima. Partendo dalle origini piemontesi e sarde, passando per le Repubbliche Marinare, arrivando fino al Tricolore per come lo conosciamo oggi e le sue varie sfumature, come ad esempio l’azzurro che nel Tricolore non troviamo più, ma che ritroviamo su alcuni ornamenti e simboli militari e sulla maglia delle Nazionali. Il vicepresidente ha iniziato la sua lezione mostrando un cuore disegnato su un foglio grande, bianco all’interno, terminando con lo stesso cuore non più bianco ma tinto di verde, bianco e rosso, a rappresentare l’amore e l’attaccamento che dobbiamo alla storia del nostro Tricolore e alla nostra Patria: “Conoscere la propria storia, per amare la propria Patria”. L’importanza quindi di conoscere il passato, la nostra evoluzione nel corso dei secoli, solo capendo da dove veniamo potremo valutare e decidere dove andare, chi essere e non tradire i principi fondamentali del nostro grande Paese. Spazio anche alle domande dei ragazzi, all’inizio un po’ timidi, ma poi volenterosi di conoscere e approfondire curiosità ed episodi della nostra storia.
Interessante ed educativo il racconto di come si arrivò all’unità d’Italia, ai Mille di Garibaldi e ai contrasti tra i protagonisti. Carozzi ha ricordato come e quanto fossero in contrasto le figure protagoniste del Risorgimento, Mazzini, Cavour, Garibaldi e il Re Vittorio Emanuele II°; nonostante ciò, l’Italia si fece, ognuno lottò per la propria idea di Patria, divisi ma uniti e tesi alla creazione di una nazione unita, concludendo che anche dai contrasti, dalle diverse posizioni, se c’è la volontà di ottenere qualcosa di condiviso, può nascere qualcosa di importante. L’anniversario s’è concluso con l’Inno Nazionale cantato da tutto l’Auditorium, grandi e piccini, e la consegna del Tricolore alle rappresentanze militari, politiche e alle scolaresche, concludendo una festa importante in onore sì della nostra bandiera, ma in realtà dedicata a tutti gli italiani, passati, presenti e futuri; solo portando con noi la memoria dei nostri avi, i sacrifici, le lotte e le conquiste, potremo rispettare, amare ed arricchire la nostra Patria. Il Tricolore ci deve ricordare tutto questo, simbolo della storia d’Italia, simbolo di ognuno di noi. Luca Cianflone