ABBIATEGRASSO – E’ tornato, sabato 5 novembre, dopo 2 anni tormentati dal Covid, il ‘Voloday’ ovvero ‘il giorno dei volontari’, una cena da condividere tutti insieme, operatori, amici sostenitori e volontari che, come una grande famiglia, ognuno con un proprio ruolo, si occupano degli ospiti a cui si prodigano le preziose cure palliative.
Una cena deliziosa, cucinata a sua volta dai volontari Luca e Vito, impiattata con cura da altri volontari, distribuita a chi si dedica ai malati in reparto, all’accoglienza, all’organizzazione di eventi o in stireria. Cosa fanno i volontari, lo ha descritto con la consueta verve Corrado Dell’Acqua, presidente dell’Associazione Amici dell’Hospice.
Nel grande salone dell’oratorio San Giovanni Bosco, la cena è stata intervallata e animata dagli interventi della Compagnia teatrale ‘Scarpanò’, non è mancato il saluto istituzionale del sindaco Nai che ha elogiato quanti collaborano con questa realtà così importante per il territorio. Luca Moroni, l’autorevole direttore dell’Hospice, ha ulteriormente ringraziato i volontari perché “anche nei due anni difficili del Covid, hanno sempre garantito la presenza, consentendo ai familiari di stare accanto ai malati, contrariamente a quanto è avvenuto in altre strutture.
Questo è un privilegio e motivo di orgoglio, anche tutti gli operatori hanno mostrato senso di responsabilità non facendo mai mancare la loro presenza. Sono stati inseriti in ogni settore tanti giovani, che stanno portando grande energia e condividono i valori che stanno dietro alle cure palliative di cui ora l’Hospice di Abbiategrasso è considerato portavoce”. Luca Moroni è a sua volta organizzatore e invitato a convegni per portare ovunque questa straordinaria esperienza.
Il direttore non ha nascosto le sue preoccupazioni per un bilancio gravato da numerosi aumenti, ma si è detto comunque ottimista, certo che non verrà a mancare il sostegno dei tanti amici dell’Hospice, a cominciare da chi è stato ringraziato per aver contribuito alla cena, oltre a Luca Crepaldi a capo dell’organizzazione, Stefano Guaita che ha offerto il vino, la pasticceria Besuschio per la fantastica torta, ma anche i sostenitori, a cominciare dalle numerose associazioni, quali La Cappelletta, l’Anffas, Amicizia è vita, Le Salamelle, 4 For Friends, la Contrada Bonirola, citati anche Luisa Maderna, Martina e Alberto di Villa Umberto e i giornalisti. Una bella serata in cui cementare ulteriormente la vicinanza del territorio a una realtà socialmente necessaria e di indiscutibile valore. E.G.
Nessun commento