ABBIATEGRASSO – Oggi lunedì 27 novembre l’Eco va in stampa, riportando le prime considerazioni sulla 18esima edizione di Abbiategusto. Durante l’inaugurazione di venerdì pomeriggio, in fiera, alla presenza dei più autorevoli rappresentanti militari, Carabinieri e Guardia di Finanza, di numerosi rappresentanti istituzionali quali l’on.Francesco Prina, i sindaci di Magenta, Vigevano, Ozzero, Morimondo, Gaggiano e molti altri amministratori del territorio, difficile non dimenticarne qualcuno, così come i rappresentanti di gruppi e associazioni di ogni genere, è stata presentata la fiera nazionale di Abbiategusto. “Non solo una fiera enogastronomica ma, come dice il nome, un augurio e un invito ad avere gusto. Non solo per soddisfare al meglio il palato: gusto e attenzione nelle scelte, privilegiando ciò che è certificato, ciò che di meglio viene coltivato e allevato vicino a noi, a cominciare dai prodotti a Marchio Parco Ticino. Più in generale, un invito a conoscere e ad assaporare le eccellenze che ospitiamo da tutte le regioni d’Italia e oltre”. Sono stati quindi messi in risalto innanzitutto i nostri produttori che nei tre giorni hanno proposto il meglio delle loro aziende, accanto alle eccellenze delle Cittaslow, ai preziosi, di cui si vuole impedire la scomparsa, presidi Slow Food e a prodotti come ‘l’ail rose de Lautrec’, l’armagnac o il calvados dalla Francia o birra e altro ancora dalla Germania. E dalla Germania è arrivato per Abbiategusto il sindaco Karl Hilsenbek precisamente da Ellwangen, città gemellata con Abbiategrasso con cui si rinsaldano i rapporti come ha dimostrato il suo intervento durante l’inaugurazione. Un Abbiategusto, com’ è stato più volte dichiarato, che intende riprendere anche il cammino per diventare fiera internazionale ma che auspica di estendere i propri confini coinvolgendo i comuni più vicini. Un Abbiategusto “diffuso” in città e sul territorio, per valorizzarne ogni aspetto, l’esprimento “Ci-bus” ovvero l’Autobus del Gusto che ha portato per tre volte domenica gruppi di persone a scoprire o riscoprire i monumenti con tappe degustative è stata, tra tante novità, una delle più apprezzate che può essere ripresa ed estesa, dilatando su un più lungo periodo la kermesse e coinvolgendo e proponendo il meglio dei comuni vicini e del Parco del Ticino. In questa edizione Abbiategusto ha anche invitato a nutrire la mente, con convegni come quello di grande valore scientifico che si è tenuto nell’ex convento dell’Annunciata a cura dell’Università degli Studi di Milano alla presenza dei ragazzi del liceo Bachelet che prendono parte al progetto “Cibo e salute”. Molto partecipata anche la conferenza all’Istituto Golgi, dal titolo significativo: “La salute vien mangiando”, inedita anche la partecipazione della Biblioteca Civica con tavole imbandite con il buon cibo per la mente e ricette abbinate ad hoc. Successo anche per le degustazioni in Castello, i vini trentini hanno conquistato la sala consiliare, mentre ostriche e tante altre specialità “impreziosivano” le scuderie. Un Abbiategusto che ha animato la città con negozi accoglienti, bancarelle con prodotti da scoprire come il porro di Cervere o il Cardo gobbo, in un’atmosfera di grande festa, grazie anche alle luminarie natalizie che si sono accese in concomitanza con il taglio del nastro alla Fiera. Tante lucine come tante stelle, tante le stelle portate da Ezio Santin per la cena che ha concluso la rassegna domenica sera all’Annunciata. Alle sue tre, conquistate all’Antica Osteria del Ponte ha aggiunto quelle dei colleghi Claudio Sadler, Enrico Gerli e Oreste Corradi, che hanno accolto il suo invito a cucinare gratuitamente perché il ricavato della cena andasse interamente a sostenere l’Anffas di Abbiategrasso. Una serata resa ancora più speciale da altre sorprese, le note delle eccellenti pianiste del “Dinamico 2” e le notevoli voci della lirica. Ad Ezio Santin e al sindaco di Ellwangen è stato affidato il taglio del nastro inaugurale, un omaggio ma anche l’auspicio che Abbiategusto continui, conservando il garbo e lo stile proprio di Santin, e cresca ancora, espandendo sempre di più i suoi confini. S.O.
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