ABBIATEGRASSO – Una mostra fotografica straordinaria è stata allestita presso l’Istituto Golgi nel weekend dell’ 8-9-10 dicembre, “Lasciami essere… a modo mio!” organizzata dall’associazione Heiros di Abbiategrasso. Heiros si occupa, dal 2014, di creare uno spazio musicale – artistico per i ragazzi soggetti a qualsiasi tipo di autismo, attraverso laboratori teatrali, il libero accesso agli strumenti musicali ed infine con il disegno libero. Nata dall’idea di cinque famiglie, nel corso del tempo il numero di iscritti è cresciuto esponenzialmente fino a raggiungere il numero di 28, provenienti anche da fuori l’Abbiatense. “L’idea della mostra è venuta il 2 aprile in occasione della Giornata Mondiale sull’Autismo, il fotografo Dario Mastroccola ha assistito ad una lezione ed insieme abbiamo deciso di fotografare i ragazzi durante le lezioni per avere un nostro archivio fotografico. – ci racconta Andrea Samek Lodovici, presidente di Heiros – Solo successivamente abbiamo pensato alla possibilità di allestire una mostra, affinché tutta la cittadinanza potesse avvicinarsi a questa piccola realtà”. Esposte nei due spazi messi a disposizione dall’Istituto Golgi erano presenti le foto di Mastroccola, la cui volontà era quella di raccontare attraverso delle fotografie sfocate, apparentemente senza logica, che rappresentavano scorci di strumenti musicali, volti concentrati, lasciandosi trasportare dai loro movimenti per dare così un’immagine delle loro emozioni. Un racconto per immagini, attraverso quaranta pannelli che hanno catapultato il visitatore nell’irrazionalità, creando un ponte di comunicazione tra le emozioni dei ragazzi e le persone. L’altra sala era invece occupata dai quattordici pannelli artistici che mostravano ben 55 disegni eseguiti esclusivamente dai ragazzi. Ogni disegno era affiancato da un testo con l’interpretazione data dai maestri Elisabetta, Carlo e Giorgio. Ad esempio, Luca che dà una sua forma all’olocausto per ricordare la “Giornata della Memoria”, oppure i disegni che simbolicamente rappresentano i loro stati d’animo, come quelli di Daniele, che ha espresso le sue preoccupazioni con gocce di pioggia somiglianti alle sue lacrime; il piccolo Mattia, invece, sei anni, è in perenne stato di agitazione ed è stato dunque esortato dai maestri a dar sfogo a questi movimenti convulsi sulla tela. I risultati sono uno scoppio di colori caleidoscopico, che esterna l’importanza dell’arte come strumento per esprimere i sentimenti più nascosti. La mostra è stata inoltre arricchita da un supporto audio-video, così da mostrare il lavoro che ogni giorno i ragazzi svolgono ad Heiros, il cui scopo è proprio quello di trovare un modo alternativo di comunicare e donare ai ragazzi la possibilità di stare in compagnia e divertirsi, un modo decisamente più economico rispetto alle sempre più logoranti terapie psichiche. Moltissime storie, dunque, sono state protagoniste di questa incredibile mostra, che vuole portare in alto il “paradiso” creato da Heiros. Ilaria Scarcella