ABBIATEGRASSO – Dopo Domenico Finiguerra è dato per certo anche se pare si presenterà il 7 marzo, anche Cesare Nai che impersonerà i simboli di Lega Nord, Alleanza Popolare (Ncd e Udc), Fratelli d’Italia. Ma martedì 28 febbraio quando questo numero del giornale sarà già uscito, alle 21 il M5S svelerà il nome del suo candidato. “E’ stata creata molta suspense dai 5 Stelle – sostengono alcuni abbiatensi – e ci fa strano perché pare invece che tutto debba essere trasparente, non segreto, con le primarie che chiamano comunarie, dove votano tutti quelli iscritti al portale di Grillo, secondo regole stabilite, non aver fatto parte di altri partiti ecc.” A questa considerazione è difficile rispondere, probabilmente con il nome del candidato verrà svelato anche come il Movimento è arrivato a sceglierlo, quante preferenze ha avuto e perché. Venerdì mattina ci è stata segnalata la comparsa di una scritta su un muro come “inizio di una campagna elettorale che si preannuncia breve ma cattiva, in via Borsani accanto alla targa sfregiata di un professionista è comparsa la scritta: Finiguerra rassegnati”. Mentre ci recavamo a controllare la segnalazione, risultata veritiera, è arrivata la telefonata di un abbiatense che segnalava (vedi foto) di essere da 25 minuti in coda per uscire da via Piatti essendo giorno di mercato, automobilista che assicurava: “Non pensavo che questa amministrazione riuscisse a fare tante ‘sciocchezze’, li ho votati ma ora voterò chi dirà chiaro e tondo che rivede questa folle viabilità”. Ogni giorno si sentono nuove ‘notizie’ o forse sarebbe meglio dire gossip a proposito di scontri interni ai vari gruppi politici, agli appetiti di autocandidati sindaco, forniti forse anche di competenze ma senza dubbio di grande autostima. Sui social ci segnalano commenti ‘feroci’ (vedi una vignetta di una attivista M5S contro Ceretti), spesso non condivisi soprattutto nei toni. Molti interpretano qualsivoglia nuova proposta o azione dell’attuale amministrazione come strumentale alle vicine elezioni e quindi poco credibile, altri ritengono che sia invece il momento di chiedere interventi perché grazie al periodo pre elettorale ci sono più probabilità di ottenere qualcosa. Anche se la ‘piazza virtuale’ dei social è spesso per fake, linguaggio e per molte ragioni discutibile, non si può negare che sia uno strumento di comunicazione importante che rende il cittadino più consapevole e maggiormente protagonista. E.G.