ABBIATEGRASSO – Il Rotary Club Abbiategrasso martedì 15 novembre ha invitato alla serata conviviale, al sempre eccellente ristorante Campari, Vito Lops e Riccardo Barlaam, autorevoli giornalisti de “Il Sole 24 Ore” che seguono ogni giorno l’andamento dei mercati finanziari, gli sviluppi macroeconomici internazionali e che hanno fornito un’interessante lettura di quanto sta succedendo e numerosi stimoli di riflessione. Prima di entrare nel merito dell’argomento proposto, val la pena ribadire che “Il Sole 24 Ore” è il più prestigioso quotidiano nazionale che fornisce le informazioni economiche e finanziarie e proprio per questo si può citare ad esempio  del  cambiamento epocale  prodotto da internet.  Nonostante l’indiscusso prestigio, anche la sua produzione cartacea risente di questa seconda rivoluzione industriale quanto altre testate. Un cambiamento culturale, inaspettato per i ‘non nativi digitali’, vale a dire le generazioni che hanno preceduto la diffusione delle nuove tecnologie informatiche. Un cambiamento da metabolizzare e da tenere ben presente, una sorpresa come la vittoria di Trump che ha sovvertito tutti i pronostici. E per parlare di economia non si poteva che partire da Trump e da come i mercati hanno reagito. Dall’immediata reazione negativa con il -5 della borsa di Tokyo la giornata successiva al voto, si è chiusa a +1 a dispetto di tutte le peggiori previsioni dovute ai toni della campagna elettorale.  Trump però aveva  fatto intendere che avrebbe agevolato il ceto medio-basso con politiche Keynesiane che ritengono necessario nei periodi di crisi l’intervento pubblico statale a sostegno dell’occupazione per favorire la domanda. E a proposito di occupazione, Trump ha senz’altro parlato alla pancia della gente e proprio chi ha la pancia vuota l’ha votato, la disoccupazione americana infatti sembra essere ben lontana dal 4% ufficiale e attestarsi al 23%. Trump ha promesso interventi pubblici per favorire i salari, sta innescando un meccanismo per il ceto medio basso dando impulso all’edilizia. Quando gli interventi privati crollano deve intervenire lo Stato, rifare strade e altre opere significa far lavorare la gente. Questo in Italia non è accaduto negli ultimi anni e abbiamo perso 10 punti di Pil rispetto al 2008, grazie soprattutto alle politiche europee volte all’austerità e alle regole da rispettare. Ma questa Europa è molto debole e gli interessi della Germania troppo forti e prevaricanti, Trump, secondo gli ospiti della serata, può stimolare l’Europa verso politiche fiscali espansive. Politiche che tendono a far aumentare sì la spesa pubblica ma per far aumentare la domanda e quindi i consumi. Con tali politiche però se i Paesi non riescono a generare inflazione si trovano a pagare tassi più alti e il loro debito aumenta, Trump può essere uno stimolo ma se non si crea inflazione è un’arma a doppio taglio. In Italia è in corso una deflazione salariale, si tagliano gli stipendi  per poter essere competitivi poiché  condividiamo la valuta con la Germania, siamo costretti a svalutare i salari. E’ possibile cambiare questo stato di cose? Gli squilibri di questi anni, iniziati con l’introduzione dell’euro, senza tener conto dell’Europa a due velocità, rimangono. Chi è partito svantaggiato finora non ha potuto recuperare. Occorre smettere, opinione condivisa da Lops e Barlaam, la politica dell’austerity, imposta dalla Germania a cui, è bene ricordare, sono stati condonati  i debiti nel dopoguerra sia dalla Grecia che dall’Italia ma che ora non è disposta a fare lo stesso. Altri spunti sono arrivati dalle molte domande dei rotariani, tra queste “i giovani dovranno per forza andare all’estero per trovare opportunità?”, “la tecnologia toglierà posti di lavoro?”, “quali gli scenari in vista del referendum?”. Le risposte: secondo un recente studio le nuove tecnologie in realtà produrranno 1,6 posti di lavoro per ogni posto perso, il consiglio è di rimanere in Italia e sperare che politiche fiscali espansive favoriscano il lavoro. I mercati tifano per il Sì al referendum ma a quanto pare potrebbe vincere il No, risultato che può produrre tensioni sui titoli di Stato e sulle banche italiane già particolarmente fragili. Alla richiesta di suggerimenti su come investire, è stato risposto di pazientare e valutare sempre quali sono i tassi  reali considerando l’inflazione. Spiritosa ma significativa la battuta: “I tedeschi ora i soldi li tengono in casa, da noi è pericoloso perché li rubano”. Enrica Galeazzi