ABBIATEGRASSO – Già all’indomani della presentazione del progetto della nuova piscina prevista al posto della ormai inservibile Anna Frank, anzi la sera stessa sono divampate contestazioni e interventi per strada come sui social. A suscitare scalpore le dimensioni della piscina, le stesse della vecchia struttura, anzi sarà meno profonda, da un lato 130 fino a 160 cm, insufficienti per farci sport come pallanuoto e nuoto sincronizzato. Già durante la presentazione in Castello, la mamma di una ragazza che fa agonismo si rammaricava “perché le ragazze come mia figlia non potranno tornare ad allenarsi qui e dovranno continuare a frequentare strutture altrove, con i conseguenti disagi, soprattutto nel periodo invernale, è assurdo!”. Sulle pagine Facebook di vari gruppi sono poi iniziati a comparire post con posizioni diametralmente opposte, c’è chi ha scritto che la nuova piscina è inadeguata, che sono soldi, tanti, buttati via, che la città merita altro e che invece dovrà continuare a frequentare strutture a Vigevano, Cilavegna, Magenta, Motta, Corbetta ecc. Ai delusi altri rispondono invece che le misure ridotte rispondono a nuovi criteri di piscine a impatto zero, che tali dimensioni servono a contenere i costi del riscaldamento dell’acqua, che si è pensato a nuotatori “normali” non all’agonistica. La bagarre, che si è scatenata in commissione quando dal pubblico ci sono state richieste di intervenire, ha avuto strascichi di ulteriori numerose segnalazioni. L’intervento dell’imprenditore Marco Scotti, proprietario con altri otto abbiatensi del terreno intorno allo stadio, che teneva in mano copia di un altro progetto protocollato, che ha criticato sia la scelta del luogo scelto, sia le dimensioni e ancora più il piano finanziario. Scotti infatti ha contestato il leasing a un tasso del 4%. Proprio a questo proposito due giorni dopo è arrivata la seguente segnalazione che contiene anche una proposta da un lettore che si definisce un esperto di leasing. “Segnalo che il tasso indicato euribor + 4% è altissimo per di più, essendo variabile, è soggetto ad aumenti di interessi che potrebbero incidere pesantemente in futuro sul bilancio comunale. Perché il Comune non coinvolge e invita le banche del territorio a fare una proposta di tasso fisso, lo spread rispetto all’euribor sarebbe sicuramente inferiore. Il Comune si sta mettendo a rischio, anche il costo è decisamente fuori mercato e si farà un bando che probabilmente sarà su misura dell’unico partecipante, con i requisiti ad hoc. Prima di fare un investimento di questo genere servirebbero molti più preventivi e per un’operazione di questo genere si dovrebbero scegliere modalità diverse, coinvolgendo per esempio gli operatori del territorio sia finanziari che imprenditori edili. Indebitare così il Comune per una piscina che sembra l’opera di tutti i tempi, perché di fatto non abbiamo mai speso così tanto, in 20 anni ci costerà 7 milioni e mezzo e con l’instabilità politica e dello spread non credo che basteranno. Persino il recupero di tutto il complesso dell’Annunciata ci è costato meno, finanziato per altro quasi totalmente dalla Regione. Invito questa Amministrazione a ripensarci seriamente. Meglio metterci un po’ più di tempo ma dare alla città un miglior impianto con un costo adeguato e sicuramente inferiore rispetto a quello abnorme, ora indicato”. E.G.
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