ABBIATEGRASSO – La scorsa settimana si è verificata una rissa in centro a Magenta poi continuata davanti al P.S. del Fornaroli dove alcuni dei contendenti tra egiziani e marocchini è andato a farsi medicare. La situazione ha preoccupato non poco chi si trovava a dover entrare o uscire dall’ospedale o in P.S. Un lettore lo segnala e commenta: “Dove sono ‘quelli’ che hanno chiuso il nostro P.S. per motivi di sicurezza? Dopo anni di segnalazioni e denunce del P.S. di Magenta sono incapaci di metterlo in sicurezza. Se si va in altri ospedali, sono dotati di guardie private che garantiscono la sicurezza dei pazienti e operatori. Una vergogna. Hanno chiuso il P.S. di Abbiategrasso con la scusa di assicurare ‘sicurezza’ a chi ha un’urgenza, avevano detto che avrebbero messo a disposizione un’auto medica che hanno tolto solo dopo un mese, hanno messo cartelli che dicono di andare a Magenta che è a 10 km, peccato che non ci siano mezzi per andarci di notte, pochi anche di giorno, se ci vai in ambulanza è difficile riuscire a trovare un passaggio di ritorno, anche a pagamento. E quando arrivi al P.S. trovi l’inferno, tantissima gente in attesa, ore e ore seduti su una sedia in compagnia di ogni tipo di virus e patologie. Non basta, scopri che puoi essere coinvolto in una rissa, alla faccia della sicurezza! Chi non sa dirigere e organizzare deve andare a casa”. Altre 2 segnalazioni riguardano richieste di indennità di accompagnamento a favore di due anziane che, nonostante siano state accertate e documentate malattie fisiche e psichiche totalmente invalidanti e la necessità di una presenza costante, l’assegno di accompagnamento non è stato concesso. Vengono proposti solo ausilii quali pannoloni, deambulatori, qualche ora di un infermiere a domicilio che sgravano solo in minima parte le molteplici esigenze di una famiglia dove c’è chi non ha lavoro, deve occuparsi anche di altri anziani e bambini e non ce la fa più. Come ci racconta una signora in lacrime, caduta in depressione, con due anziani che hanno bisogno di essere seguiti anche di notte e che con l’importo dell’assegno di accompagnamento potrebbe pagare a sua volta qualcuno che l’aiuti. “Da una parte assistiamo a continui scandali anche nella sanità lombarda, dove i nostri soldi vanno più alle strutture private convenzionate che agli ospedali pubblici e nel contempo si tagliano sempre più le risorse da destinare agli utenti che ne hanno assolutamente bisogno. Ci sentiamo sempre più presi in giro, non sappiamo se possiamo fidarci dei medici, ci sentiamo abbandonati, ci sono sempre più persone che la fanno finita perché non ce la fanno più, genitori o figli disperati… “ Uno sfogo comprensibile, situazioni inaccettabili  che hanno bisogno di risposte concrete. E.G.