ABBIATEGRASSO – Un lettore che opera in ambito sanitario e conosce il funzionamento e la gestione sia di ospedali pubblici che privati segnala il suo punto di vista, una “provocazione” interessante. “Il nuovo ospedale di Abbiategrasso è come una Ferrari parcheggiata, la clinica beato Matteo a Vigevano invece una 500 a cui han messo le vele per farla correre. Il Cantù ha apparecchiature mediche d’avanguardia come la Tac ultimo modello ma sottoutilizzata. In strutture private come l’Humanitas, ai medici viene data l’opportunità di effettuare esami oltre l’orario di contratto, ricevendo il 30% del ticket. Un contributo allettante per il medico e che permette alla struttura di contenere le code, soddisfacendo le esigenze dei pazienti. Ai pazienti non interessa chi gestisce ma di usufruire di un buon servizio nel minor tempo possibile. Le strutture pubbliche sono spesso gestite da manager che rispondono ai politici che li hanno scelti più per la loro vicinanza e obbedienza che per meriti. Nelle strutture private invece i manager devono rispondere del loro operato che deve far tornare i conti a chi ha investito il suo denaro, ottimizzando ogni risorsa, tempi, strumentazioni, con un’organizzazione che valorizza tutto il potenziale, che gratifica il personale e, soprattutto, soddisfa i pazienti. Se l’ospedale di Abbiategrasso fosse nelle mani di un privato, con la sua nuova struttura, riferimento per un vasto territorio, sarebbe al top, come è successo all’Humanitas, tornerebbe a correre proprio come una Ferrari, mentre invece risulta parcheggiata e con le gomme bucate…”. E.G.
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