ABBIATEGRASSO – Nonostante l’ora ritenuta infausta, le 18, martedì 22 novembre all’Annunciata, al dibattito sul futuro dell’ospedale Cantù, si sono presentati in molti. Un pubblico eterogeneo, erano presenti amministratori del territorio, tra questi i sindaci Pioltini di Albairate e Villani di Ozzero, l’assessore Bandecchi di Morimondo, mescolati a cittadini utenti e a personale sanitario, tra cui diversi primari al seguito dei dirigenti ASST e Ats. La presenza dell’assessore regionale Gallera completava l’autorevole parterre che doveva spiegare la situazione del Cantù. Dopo l’intervento del sindaco Arrara che la sera precedente aveva ricevuto mandato dal Consiglio comunale di presentare le preoccupazioni e le richieste contenute nella Mozione approvata all’unanimità, l’ass. Gallera ha affermato che “la riforma non prevede dei tagli, altri ci stanno mettendo in difficoltà, si chiede per esempio che il costo del personale nel 2020 sia uguale al 2004, le norme europee stabiliscono 11 ore di riposo obbligatorie ma non si può assumere…Insomma una riforma regionale giusta ma che dipende dalle risorse messe a disposizione dal governo, con cui bisogna dare risposte anche ai nuovi bisogni. Se si sposta qualcosa da Abbiategrasso a Magenta è per non duplicare e utilizzare al meglio le risorse. Il Pronto Soccorso va chiuso di notte perché ha pochi utenti e non è in sicurezza”. Il direttore dell’Agenzia Tutela Salute, il dott. Bosio, ha illustrato poi una lunga serie di dati statistici sia generali che riferiti ad Abbiategrasso. Alcuni hanno suscitato non poche perplessità tra gli addetti ai lavori, come il dato che il 95% di chi accede al P.S. risulta essere un codice bianco. Lunga anche l’esposizione del dott. Lombardo, dg dell’ASST che, seppur contestato per la relazione molto dettagliata ma che non entrava mai nel merito del Cantù, ha continuato imperterrito per oltre un’ora, fino all’ultima slide preparata. Era presente anche il consigliere regionale Altitonante, di FI come l’ass. Gallera (una sua importante dichiarazione sull’ospedale a pag. 5 sulla versione cartacea del giornale del 29 novembre 2016. Online nella sezione Abbiategrasso, titolo “L’ospedale va potenziato”), a lui il sindaco ha concesso solo un minuto, un minuto in cui è riuscito a bacchettare Arrara dicendo: “Il sindaco non è intervenuto per tempo con proposte in difesa dell’ospedale”. Affermazione che ha scatenato sia applausi che contestazioni. Dopo l’intervento di Bessi del Movimento del Malato, che ha ripreso le richieste contenute nella Mozione che sarà proposta nei Consigli comunali dei 15 comuni dell’abbiatense, Michelon in qualità di utente ha testimoniato che “il P.S. non va chiuso anche perché quello di Magenta è intasato”. Ceretti, consigliere comunale e medico, ha messo in luce “le criticità non della legge 23 che è un passo avanti ma di come viene calata nella realtà a partire dagli azzonamenti che ci penalizzano spostando Trezzano e Corsico con Rho. Per la popolazione sempre più anziana è necessaria in ospedale l’ortogeriatria…”. Il consigliere comunale Finiguerra è intervenuto con forza a chiedere attenzione nel ridurre le spese “non chiudendo il P.S. per non pagare al massimo 100.000 euro l’anno per il rianimatore, quando sono stati spesi in questi ultimi anni oltre 30 milioni di euro, qualcuno dovrà rispondere di questo… Le slide ci dicono che il Cantù sarà un grande ambulatorio, abbiamo speso 30 milioni di soldi pubblici per un ambulatorio?” Dopo di lui ha parlato Aldo Minuto, direttore del dipartimento Emergenza-Urgenza, responsabile P.S. che ha sostenuto le tesi dei relatori, d’altra parte nessuno si aspettava il contrario, pare che gli apicali non debbano contrastare la mission aziendale. Una testimonianza scontata quindi secondo il pubblico che rumoreggiava e contestava il suo intervento che però è servito a confermare l’eccellenza dell’ospedale Cantù, poiché il dott. Minuto ha rivelato che in questi giorni il dott. Sarro avrebbe eseguito, come 2 anni fa, un altro intervento in video conferenza mondiale da una sala operatoria del Cantù. Corre voce infatti che mentre le sale operatorie di Abbiategrasso sono all’avanguardia, quelle di Magenta necessitano di essere rinnovate. Quando ha ripreso la parola l’ass. Gallera il clima era più che surriscaldato, tolleranza zero per risposte evasive e riferite alla mancanza di risorse ma l’assessore è riuscito a strappare un applauso quando ha aperto uno spiraglio dicendo che “Il POAS si può rivedere”. Un’altra notizia positiva infine anche dal dg Lombardo che ha annunciato l’apertura di un bando per la nomina del primario di Medicina per sostituire il recente pensionamento. Notizie positive che certo non bastano a rassicurare sul futuro del Cantù che ha più che mai bisogno dell’impegno di tutti, cittadini e amministratori del territorio se si vogliono mantenere e potenziare i servizi erogati. E.G.
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