ABBIATEGRASSO – Quello di volare è tra i sogni più antichi dell’uomo, torna in mente il mito di Icaro, che con ali di piume e cera preso dall’ebrezza del volo si avvicinò troppo al sole. La sfida del volo continuò e con Leonardo si trasformò in progetti, attraverso lo studio delle ali degli uccelli e le correnti d’aria. Da Leonardo in poi tante invenzioni e sempre più sofisticate, non solo per andare da una parte all’altra del mondo ma per volare sulla Luna e ora anche su Marte. Ma torniamo a noi e chiediamo a Martino quando ha cominciato a sognare di volare e ripercorriamo le tappe che lo hanno portato a realizzare il suo sogno. “ il sogno è iniziato dalla prospettiva da cui desideravo vedere il mondo. Mi è sempre piaciuto vederlo dall’alto. Fin da ragazzo, andando in montagna, sull’Adamello, durante le arrampicate guardavo le valli, le nubi sotto di me, ero affascinato dalla bellezza che vedevo. Crescendo mi sono avvicinato al paracadutismo sportivo e ho intrapreso questa disciplina praticandola per circa 10 anni. Nel ‘96 ho partecipato al campionato italiano di paracadutismo e ho avuto il privilegio di rappresentare l’Italia durante i campionati mondiali di formazioni in caduta libera a 8 elementi a Gap Tallard nelle Alpi francesi.. Assodato che l’aria fosse il mio elemento, mi sono appassionato al volo a motore, ho iniziato gli studi nel 1993 fino al conseguire i brevetti. quello di 1° grado come pilota privato quello di pilota commerciale e poi quello di pilota di linea. i programmi prevedono lo studio delle materie per ottenere la licenza di volo. Sono: aeroternica, prestazioni, navigazione, circolazione aerea, meteorologia, diritto aereo, radiofonia. Materie che ho studiato nei vari corsi di preparazione ai brevetti oltre all’addestramento al volo”. Quali sono le caratteristiche richieste a un aspirante pilota? “ Il primo ostacolo da superare è l’idoneità medica, bisogna infatti rientrare nei parametri previsti per il conseguimento, idoneità della visita di seconda e prima classe. L’idoneità alla 2° classe è necessaria per il brevetto di pilota privato, la 1°classe prevede più restrizioni per il brevetto di pilota commerciale, poi seguono gli studi e le prove teoriche e pratiche per il conseguimento delle licenze aeronautiche. Ottenuta nel ’99 la licenza commerciale, è seguito un anno di gavetta presso una società di Aerotaxi con base a Milano Linate. Nel 2000, superate le selezioni, sono stato assunto da una Compagnia di linea, con base operativa sull’aeroporto di Trieste, volavo con un bimotore turbo-elica con voli sia nazionali che internazionali. Nel 2003 ho conseguito l’ATPL, nel 2004 sono stato assunto da un’altra Compagnia e dopo l’addestramento presso il centro SAS a Stoccolma ho conseguito l’abilitazione al pilotaggio di un airliner jet. Una competenza che mi ha offerto ulteriori opportunità in altre Compagnie linea.” Non le chiedo quali sono le Compagnie aeree sapendo che c’è un codice etico che impone riservatezza verso la Compagnia per cui si lavora, le chiedo però quante ore di volo ha accumulato. “ Nel corso del tempo ho accumulato 13.500 ore di volo con varie Compagnie, vari aeroplani e diverse destinazioni. Non sono l’unico abbiatense pilota professionista, Filippo Chierichetti ha coronato più di recente lo stesso sogno..” Gli chiederemo se è disponibile a raccontare anche la sua esperienza.. Intanto chiediamo a lei di descrivere il suo lavoro “ E’ un lavoro bellissimo ma anche pieno di sacrifici e rinunce. Devi essere sempre pronto a partire. Ho vissuto in diverse regioni italiane, in Sicilia e in Friuli, a Stoccolma . Stai lontano dagli affetti diversi giorni la settimana, non esistono più le feste tradizionali e le ferie non te le scegli, gli orari vanno dall’alba alla notte inoltrata. Una peculiarità di questo lavoro è il dover miscelare varie competenze nell’affrontare situazioni sempre in evoluzione. “ Un volo che ricorda in particolare e di cui può raccontare? “Quello che definirei simpatico e divertente è un volo charter con destinazione Lourdes. A bordo c’erano un gruppo di fedeli e 50 suorine, sono venute una ad una in pellegrinaggio nella cabina di pilotaggio per salutare, ringraziare, benedire l’equipaggio, omaggiandoci ciascuna con santini, rosari, preghiere. Ovviamente era prima delle restrizioni sulla sicurezza imposte dalle autorità, da allora non è più possibile, le procedure di sicurezze sono molto rigide e nessun estraneo può entrare nella cabina di pilotaggio. “ Manca qualcosa a questo sogno realizzato? “ Solo di continuare a farlo, continuando ad apprezzare ogni giorno in ogni volo la sua unicità. L’emozione, la bellezza del mio lavoro che è volare, sono la soddisfazione la gioia l’orgoglio di fare quello che amo. Per gioco agli amici dico che Il mio ‘ufficio’ ha la vista più bella del mondo! Quando ti svegli all’alba per effettuare il primo volo del mattino, in una grigia giornata di nebbia, basta staccare le ruote dalla pista e dopo qualche istante ti trovi davanti lo spettacolo dell’arco alpino con il sole che sorge e… ti ripaga di tutti i sacrifici e le rinunce fatte per arrivare non a fare un lavoro ma per vivere una passione”. E.G.
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