CASSINETTA DI LUGAGNANO – Quest’anno, un primo piccolo ma significativo traguardo è stato raggiunto: la rassegna del cinema asiatico a cura di Luigi Paoli, a Cassinetta di Lugagnano, compie cinque anni. “Quando iniziammo, nel 2010 appunto, con pochi amici cinefili quasi per scommessa e molto in sordina non ci saremmo aspettati di cogliere forti emozioni e grandi soddisfazioni. – afferma Paoli – Di anno in anno di film in film, il passaparola, la voglia di conoscere, il piacere di condividere un film insieme ha fatto della rassegna del cinema asiatico un punto di riferimento nell’Abbiatense. Grazie a tutti voi!”. Quattro film che vogliono superare, con l’aiuto della musica e dell’arte, le barriere, create dall’uomo contro l’uomo. Si è iniziato giovedì scorso con Zhou Zou, dolcissimo film su un giovane affetto dalla sindrome di Down: quando la musica è diretta dal cuore non esistono barriere. La toccante biografia di uno straordinario talento musicale con Addio mia concubina, secondo appuntamento giovedì 8 ottobre, il cinema cinese, seguendo il destino tortuoso della “quinta generazione” tende ad internazionalizzarsi (nel senso migliore del termine) evitando di cadere nella mediocre modernità affrontando il delicato tema dell’omosessualità. Il regista Chen Kaige ne parla come artista innamorato di un ideale estetico e, forse, come ultimo rifugio della libertà, come metafora della resistenza all’oppressione. Perché la libertà di un individuo a potersi esprimere è più importante di qualsiasi imposizione ideologica, e anzi è sempre portatrice di progresso morale e sociale. La storia del cammello che piange: anche gli animali possono avere le loro barriere. La toccante storia di un cucciolo, un raro cammello albino, che la madre rifiuta di allattare…. Solo l’intervento di un violinista riuscirà a risvegliare, al suono del suo strumento a corde, l’amor di mamma. Balzac e la piccola sarta cinese: Dall’omonimo romanzo e best seller internazionale del regista scrittore Dai Sijie, un film appassionante e vibrante, una storia d’amore, d’amicizia e di libertà. La potenza dell’arte e la forza dell’invenzione della musica dapprima (per far digerire una sonate di Mozart ai dirigenti di Partito si inventa il titolo: “Mozart pensa al presidente Mao”) e la letteratura in seconda battuta sono i mezzi per dare forza e coraggio per un futuro diverso. In omaggio alla 5° rassegna viene proposto un ulteriore film sull’Asia ( non diretto da un regista orientale) come tributo al cinema asiatico: Himalaya. Il regista Eric Valli ha vissuto a lungo tra i tibetani e racconta, nel maestoso scenario himalayano, le vicissitudini, gli usi e costumi del popolo tibetano affinché la loro cultura non venga dimenticata. I film vengono proiettati presso il centro polifunzionale, piazza Negri 3, a Cassinetta di Lugagnano, prossimo appuntamento giovedì 8 ottobre alle ore 21.00 con “Addio mia concubina” di Chen Kaige, Cina 1993 Palma d’Oro Festival di Cannes: Cina 1925 – 1977. Mezzo secolo di storia cinese e il lungo e tormentato amore di Qui Dauzi e di Shitou, attori dell’Opera di Pechino. Il regista arriva a parlare con intensa poesia e seducente ambiguità di un tabù in Cina, quello dell’omosessualità che pure faceva parte del costume durante la dinastia imperiale dei Ming. Con il pretesto della storia d’amore che lega tra loro i due attori e la moglie di uno di loro (una splendida Gong Li), Chen Kage, che si rivela grandissimo narratore, inquadra eventi storici in un film fortemente politico e ci regala un affascinante spaccato della cultura del suo paese, legato alla grande tradizione dell’Opera di Pechino con i suoi rituali e le sue leggi crudeli.
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