ABBIATEGRASSO – Il secondo Consiglio comunale del 2018 si è tenuto lunedì 26 febbraio, dalle 21 alle 24 sono stati discussi 6 punti all’ordine del giorno. Due i consiglieri che hanno chiesto di usufruire dei 5 minuti iniziali con argomenti extra, non previsti. Flavio Lovati della lista civica “Nai sindaco”, in vista del voto di domenica 4, ha esordito leggendo un testo “di un artista scomparso 12 anni fa che dice: secondo me se va avanti così, va a finire che a votare non va più nessuno. Se in America dove sono più avanti non va a votare quasi nessuno, che democrazia è? Il voto è un diritto e un dovere, soprattutto un dovere… Dentro al non andare a votare c’è il disagio di non appartenere, di non contare niente, è una specie di resa. Al di là del fare o non fare politica, l’importante è continuare ad essere politici in quanto uomini…”. Giuseppe Serra (Forza Italia) si è fatto portavoce degli abitanti delle case popolari di via Fusè che chiedono attenzione, più sicurezza e solidarietà sociale. Dopo l’approvazione da parte della sola maggioranza, della delibera di Giunta relativa alla ‘Variazione di bilancio-esercizio provvisorio 2017’ dovuta a costi e servizi per le elezioni, per un totale di 36.700 euro rimborsabili. Al secondo punto all’o.d.g. la mozione “La voce dei cittadini in Consiglio Comunale” presentata dal gruppo consiliare Movimento 5 Stelle e così argomentata  dalla cons. Barbara De Angeli: “Il Movimento nasce con la prerogativa di portare la voce dei cittadini nelle istituzioni, cittadini che si sentono inascoltati, si lamentano sui social, spesso si generano equivoci e disinformazione, poiché all’inizio di ogni Consiglio comunale sono a disposizione 5 minuti per ogni consigliere, proponiamo che almeno in 2 Consigli all’anno si dia la parola per 5 minuti anche a 3 cittadini che ne faranno richiesta per proposte o segnalazioni”. De Angeli ha precisato che gli interventi dovranno riguardare problemi della collettività. Gli interessati dovranno presentare richiesta scritta al Comune anticipando l’argomento che intendono fare. Verrà stilata una graduatoria in base all’ordine cronologico delle richieste che verranno valutate dai capigruppo che decideranno chi ammettere a parlare.  De Angeli ha chiesto la modifica di alcuni  articoli del funzionamento del Consiglio comunale, modifiche al comma 6 dell’art.47 e al comma 3 dell’art.26 per aggiungere 15 minuti per ciascuno dei 2 Consigli comunali in cui possano intervenire 3 cittadini. E’ seguito il dibattito, Baietta (lista Nai Sindaco) ha detto: “Non sono troppo d’accordo, ci siamo già noi a rappresentare i cittadini”. Cattoni (Cambiamo Abbiategrasso) al contrario ha affermato che “è un dovere di tutti cercare di trovare il modo di coinvolgere di più, questo è un primo passo, anche se mi piacerebbe che i cittadini oltre a parlare per 5 minuti ricevessero anche delle risposte. Ci sono consiglieri che hanno ricevuto 20 o 30 preferenze, poche per rappresentare tutti, gruppi di cittadini potrebbero presentare problemi o proposte”. Gallotti (Lega): “Abbiamo fatto campagna elettorale, ci abbiamo messo la faccia, siamo noi che dobbiamo andare da loro. Il Comune ha già l’Urp, ognuno di noi è conosciuto e il cittadino può rivolgersi a noi. Se il cittadino si sente lontano è colpa nostra, ognuno ha il suo ruolo, altrimenti è anarchia”. Garavaglia (Lega): “Penso che dare solo a 3 cittadini la possibilità di parlare per 5 minuti non ha senso, ci sono altri momenti come le assemblee”. De Marchi (Cambiamo A.): “Si parte dal concetto che le istituzioni devono essere vicine ai cittadini, si tratta di un esperimento positivo”. Valandro (Nai sindaco): “Non mi piace che qualcuno giudichi se ammettere altrimenti la mozione la voterei”. Finiguerra (Cambiamo A.): “Dobbiamo interrogarci sulla democrazia rappresentativa oggi in crisi, i cittadini non vanno a votare, non si fidano… A Cassinetta prima di ogni Consiglio i cittadini potevano intervenire se avevano segnalazioni da fare, noi qui non possiamo sapere tutto quel che succede…”( il presidente Tagliabue suona il fine-tempo ed informa di aver introdotto questa modalità dopo i battibecchi dell’ultimo Consiglio, decisione condivisa con i capigruppo). Tarantola (Ricominciamo i.) si è pronunciato a favore della mozione, “segno di democrazia”. Granziero: “Come Pd siamo sostenitori della democrazia rappresentativa, la cui crisi si manifesta con il non voto. E’ importante concedere la possibilità a chi vuole intervenire”. Pusterla (Abbiategrasso Merita) ha detto di non essere d’accordo invece con la mozione perché “il Consiglio comunale serve per fare atti amministrativi per governare la città. Un’assemblea pubblica per recepire quello che la gente sente. Noi andiamo in giro e ascoltiamo la gente. Dobbiamo valorizzare di più le commissioni”. Cameroni (Pd): “Le commissioni non sono lo spazio per gli utenti come lo intende la mozione. E’ importante avvicinare alla politica, sarebbe un modo per far partecipare, per avere una cittadinanza sempre più attiva”. Lovati (Nai sindaco): “Lo Statuto del consiglio dice che i consiglieri rappresentano tutti i cittadini e i 5 minuti che abbiamo a disposizione servono a portare le istanze dei cittadini. Dobbiamo far funzionare al meglio quel che c’è già. Poi ci sono le Consulte, Consigli aperti e le assemblee pubbliche”. Sono seguiti altri brevi interventi di Dell’Acqua e Cattoni (Cambiamo A.) a favore della mozione, perplessi Piva e Magnoni (Lega) perché “il Consiglio non è un’assemblea, ci sono regole che vanno rispettate”. De Angeli (M5S), che ha presentato la mozione, ha provato di nuovo a convincere che “significa promuovere ascolto e partecipazione” ma dopo alcune dichiarazioni di voto, come s’era già capito, tranne Valandro che si è astenuta, la maggioranza ha bocciato la proposta. Tutta la minoranza ha votato a favore, inutilmente. E.G.