ABBIATEGRASSO Polifema, la micina nera seviziata da due balordi nel pomeriggio di Santo Stefano, è tornata a casa dai suoi padroni lo scorso 5 gennaio. “Sono felicissima – racconta emozionata la sua mamma umana – è viva ed è questo che conta, ma io non voglio lasciar perdere solo perché la Poli non è morta”. Va ricordato infatti che secondo  la legge n° 189/2004 è stato introdotto nel Codice Penale il “Titolo IX bis – Delitti contro il sentimento per gli animali” che modifica ed inasprisce la disciplina riguardante, in generale, il maltrattamento verso gli animali. Nello specifico di chi sevizia,  la legge (Art. 544-ter.) recita: “ Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche ecologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.
La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale”. Polifema molto probabilmente non ci vedrà più “I veterinari di Vigevano, che non finirò mai di ringraziare – racconta Patrizia – sono riusciti a rimetterle in sede l’occhio staccato, ma le lesioni probabilmente non le permetteranno più di vedere”. Polifema era già cieca da un occhio e ora, per colpa dei due balordi che l’hanno presa a bastonate e sodomizzata, rimarrà completamente cieca. Nonostante tutto quello che ha passato, la micia non ha perso la sua agilità e il suo buon carattere: si muove molto bene al sicuro tra le pareti della sua casa e salta in braccio e fa le fusa anche agli estranei senza scappare via spaventata dimostrando di essere meglio di tanti uomini. Simona Borgatti