ABBIATEGRASSO – L’imprenditore Marco Scotti era in castello, lunedì 30 luglio, alla
presentazione del progetto della piscina che sostituirà, nello stesso posto, la vecchia Anna Frank,
nello spazio adiacente le scuole di via Colombo. Dopo l’illustrazione da parte di tecnici e consulenti
di come l’Amministrazione intende realizzare la nuova struttura, i componenti delle 2 commissioni
congiunte hanno posto diverse domande ed espresso le loro perplessità. Anche dal pubblico
qualcuno ha chiesto la parola e, dopo le insistenze e il rumoreggiare della sala, a Scotti è stato
concesso di intervenire, aveva tra le mani il fascicolo con la proposta che è venuto a raccontare
all’Eco e che, ha detto, era stata presentata e protocollata in municipio.
“Si tratta di una proposta di una società di cui faccio parte, siamo 8 soci, tra questi l’agricoltore
Franco Foi, proponiamo di dare il terreno prospiciente l’area stadio, la nostra proprietà si trova su
entrambi i lati di viale Sforza”. La interrompo: qualcuno in sala consiliare ha subito detto che
ha degli interessi, quali sono? Che cosa chiedete in cambio? “La contropartita era quella di
avere un abbattimento della volumetria nell’area dall’altra parte, quella vicina alla ferrovia e
all’oleodotto, una volumetria di 120.000 m3 che equivalgono a 300 appartamenti che comunque
non costruiremmo su quel francobollo di terra, anche se realizzabile. Chiediamo che la volumetria
venga ridotta e siamo disposti a cedere gratuitamente un’area di 20.000 m per realizzare quello che
da tempo si auspica: la cittadella dello sport con tutta una serie di servizi all’interno per renderla più
attraente e appetibile al territorio. Anche perché, come quello che ci è stato presentato come
‘progetto fenomeno’, se ne trova uno simile solo a Gudo, forse Abbiategrasso con 33.000 abitanti
merita qualcosa in più”. Voi l’avete presentato in tempo? A chi l’avete indirizzato? “Abbiamo
provato più di una volta ma non c’è stata neanche l’opportunità di parlarne, allora abbiamo
ufficializzato la nostra proposta e chiesto di inviarla ai capigruppo anche perché la proposta
dell’amministrazione ha 2 criticità fondamentali: non soddisfa le esigenze di un comune come
Abbiategrasso e giochiamo al ribasso”. Il sindaco Nai però non ha escluso che non se ne faccia
un’altra. “Io dico che è meglio farne una e fatta bene, si può fare un bel progetto. Con quello
previsto si arriverebbe a 7 milioni e mezzo più l’Iva che non sono certo si possa recuperare”. Lei ha
molto criticato anche il tasso variabile al 4% che ha definito ‘un cappio al collo’ per il
comune. “Certo ed è confermato da quel che succede ultimamente, c’è una grande fluidità del tasso
di interesse, purtroppo come nazione abbiamo un rating poco appetibile, tutti stanno cercando di
ottenere tassi fissi al 2, 2,5%, su un investimento ventennale invece accettano un euribor a più del
4% variabile, è una follia, come è una follia aver pagato dei consulenti che dicono che è un buon
tasso. Sfido chiunque ad andare in banca e a scoprire che il tasso variabile è intorno al 2%.
Propongono una situazione fuori mercato, all’interno del pacchetto di questa cordata c’è una banca,
è il festival della non competitività, in realtà una trattativa privata ma con una specie di bando in
cui si dirà persino come devono essere i chiodi usati… sarà una trattativa privata con chi ha fatto già
un progetto pronto. Quando è stata realizzata la piscina che ha 35 anni, è stato semplice, si era fatto
un progetto esecutivo rispondente alle esigenze della collettività, io l’ho inaugurata da assessore
agli inizi anni ‘80, è conciata così perché non sono state fatte le manutenzioni, dopo la gestione del
prof. Monteduro che, parentesi, al comune versava 100.000 euro, le manutenzioni non sono più
state fatte nonostante il cloro corroda peggio della salsedine. Oggi a distanza di tanti anni se ne
vuole fare una peggiore da un punto di vista della vivibilità ed è un catino, non adeguata a una città
di 33.000 abitanti, intorno abbiamo Magenta, Vittuone, Vigevano con piscine migliori. Perché noi
dobbiamo giocare al ribasso e accontentarci di cose minime? Si fa un bel progetto, si aspetta il
tempo necessario per i finanziamenti… La nostra proposta era, vi diamo gratuitamente l’area di

20.000 m. Il Comune quando vende una sua area la fa pagare 100 euro al m faccia lei la
moltiplicazione. Volevamo dare un contributo alla città regalando 20.000 m confinanti con lo stadio
che può permettere di aggiungere un tassello a una cittadella dello sport, raggiungibile con la
ciclabile, con un parcheggio davanti e uno spazio capiente da fruire”. Intanto si sfoglia la proposta
che comprende anche un accenno di progetto con una piscina a 8 corsie invece delle 6 previste
ora. “Facciamone una fatta bene, io non sono un progettista, ma proporrei anche saune e servizi
aggiunti compresa una piscina all’aperto attrattiva per il territorio e se si fanno le cose fatte bene è
anche maggiore la possibilità di trovare chi la gestisce. Anche perché chi si propone ora darà
120.000 euro al Comune che gliene torna se non sbaglio 80, quindi in pratica ne dà solo 40 e il
comune paga 230.000 euro all’anno per 20anni. Non voglio far cambiare idea a nessuno ma la sera
in cui si è tenuta la presentazione, la sala era piena di cittadini che avevano voglia di esprimersi e
vedere che l’amministrazione non vuole che la gente parli, in nome del regolamento… Non siamo
l’Onu, avete presentato un progetto, c’è interesse e si vieta il dibattito? Un amministratore è giusto
che decida ma non accettare il dibattito e il confronto è molto sospetto secondo me”.