ABBIATEGRASSO – Il bilancio di previsione, approdato in consiglio il 31 maggio, ha riservato una sorpresa, in  realtà annunciata da tempo da richieste non esaudite e differenti vedute espresse dai 3 consiglieri delle 2 liste civiche, Stefano Balzarotti (‘Per Abbiategrasso’, capitanata dall’ex sindaco Alberto Fossati e dall’ass. Squeo) e dai consiglieri Angelo Ceretti e Sergio Buzzi (Vivere Abbiategrasso). Le 2 liste nel 2015 si sono unite per dare vita insieme anche all’associazione culturale ‘ProMuovi Abbiategrasso’ di cui è presidente Alberto Fossati, e hanno organizzato incontri pubblici per trattare argomenti quali la chiusura di piazza castello, il futuro dell’ospedale Cantù, e altri temi ‘caldi’ con posizioni distinte e spesso critiche nei confronti dell’altra forza, il Pd con cui formano la maggioranza. Perché questa premessa rispetto all’esito della votazione in Consiglio? Perché risulta evidente che l’insoddisfazione e i malumori della lista ‘Vivere Abbiategrasso’ sono diventati più forti, fino ad esprimere un voto di astensione al bilancio che, in questo caso, equivale a un voto contrario, consapevoli infatti che il bilancio ha bisogno di una maggioranza espressa dalla metà più uno. Quell’uno in più, che ha garantito all’attuale amministrazione di continuare fino alla scadenza elettorale della primavera 2017, è stato quello del giovane consigliere Stefano Balzarotti dell’altra lista civica, voto motivato da “senso di responsabilità per evitare l’arrivo del commissario”, anche se in più di un Consiglio aveva chiesto le dimissioni di un assessore e non aveva fatto mancare dure critiche. Dopo la votazione al bilancio, gli 8 rappresentanti del Pd gli hanno espresso affetto e gratitudine, consapevoli di dovergli rendere merito di poter continuare a governare. Una maggioranza però che appare indebolita e che dovrà affrontare possibili debacle se, su alcuni temi anche importanti, non avrà i numeri necessari per approvare le sue proposte. Questa la premessa per tentare di spiegare lo scenario politico che si è prefigurato durante e dopo la discussione del bilancio di previsione 2016-2018, presentato dall’ass. Squeo nei suoi dettagli tecnici, come le voci sulle entrate previste dai servizi a domanda individuale erogati nel 2016 per un totale di 2.605.750 €, spese e costi per 3.748.342 € con una copertura dei costi di ca. il 70%. “L’equilibrio è stato ottenuto – ha spiegato l’ass. Squeo – grazie ai proventi da permessi di costruire per entrambe le annualità, ma con l’obiettivo di una riduzione strutturale della spesa. Nel 2016 sono previsti 420.000 di oneri destinati alla manutenzione ordinaria del patrimonio comunale, nel 2017 la quota prevista è di 450.000. La spesa corrente prevista è di 23.830.324 €, che al netto delle reimputazioni risulta di 22.866.273”. Per quanto riguarda gli investimenti l’assessore al bilancio ha dichiarato “la necessità di riduzione della spesa corrente non consente uno sconsiderato accesso all’indebitamento dovendone poi sostenere le rate di ammortamento”. La novità annunciata è che “a breve sarà ripristinato il Giudice di Pace”. I tempi lunghi per arrivare all’approvazione del bilancio sono stati indicati “nei nuovi schemi di bilancio, nelle diverse sensibilità a revisionare e contenere la spesa viste le entrate e il dover utilizzare gli oneri per pareggiarla”. E.G.