ABBIATEGRASSO – Come da tradizione, gli ultimi weekend  di novembre hanno proposto “Abbiategusto”, la rassegna enogastronomica ormai famosa a livello nazionale, che per il 17° anno consecutivo ha raggiunto un successo cospicuo, coinvolgendo i cittadini dell’Abbiatense e non solo. Numerosi negozi, cantinette e ristoranti hanno aderito all’iniziativa, offrendo la possibilità di gustare menù tradizionali e originali per tutto il weekend del 25/26/27 novembre. I sotterranei del Castello Visconteo sono stati addirittura occupati fin dalla settimana precedente dall’Osteria del Grotto, che ha proposto un menù variegato con piatti tipici del Piemonte e della Lombardia, riprendendo le tradizioni ticinese e ossolana: oltre ai tortelloni ossolani e alla torta di pane “vigezzina”, sono stati fatti conoscere i famosi “Rundit o Stinchett”, cialde di pasta salata, un perfetto accompagnamento per salumi e formaggi provenienti dalla Val d’Ossola, tutto il menù a cura dello chef Alessandro Manzetti. Le due tipologie di vini che accompagnavano i gustosi piatti sono di origine piemontese: Prunent dalle cantine Garrone e il Gancia; inoltre è stato possibile gustare le birre Ossolona dalla cantina Balabiott. I camerieri e lo staff provenivano da una delle scuole più importanti d’Italia, l’Alberghiero di Stresa, e oltre ad essere disponibili per l’Osteria del Grotto si sono occupati anche del Gourmet Party, presso l’ex Convento dell’Annunciata, nella serata di domenica 27. L’Osteria del Grotto però ha cibato non solo lo stomaco con pietanze raffinate, ma anche la mente: intorno ai tavoli e in tutti gli spazi dei sotterranei sono state esposte le opere della mostra d’arte di Gabriele Cantadore, un artista proveniente dalla “Valle dei Pittori” vicino a Domodossola, che nel 2014 con la sua opera “la Mangiatoia” è stato selezionato tra i migliori dieci del Premio Basilio Cascella. Questo tipo di arte, ci ha spiegato Cantadore, si basa per lo più sull’importanza del materiale piuttosto che sulle figure; il materiale utilizzato è plastica, carta catrame, legno, cartongesso con supporti in lamiera e legno, proprio attraverso la “raschiatura” di questi materiali ne derivano le figure in bassorilievo che molto spesso nelle sue opere rappresentano animali, da qui appunto il nome della mostra “Animal”: tori, mucche, asini sono i protagonisti dell’arte di Cantatore, che si ricollega alla tradizione pittorica della sua valle, ma si ispira anche a famosi artisti contemporanei, come Rauschenberg, Barcelò e ovviamente Burri. Un weekend, dunque, ricco di cultura, alla scoperta delle nostre valli e delle loro tradizioni. Ilaria Scarcella