TREZZANO S/N e ABBIATEGRASSO – Alcune firme erano state già raccolte anche a Trezzano, non molte per la verità ma sufficienti a far capire che gli abitanti del piccolo comune che lambisce le sponde del Naviglio Grande alle porte della grande Milano si rivolgono al “Cantù” di Abbiategrasso anche in caso di urgenza da Pronto Soccorso. Il sindaco Fabio Bottero, eletto nel 2014 dopo il commissariamento necessario a sostituire il sindaco dimissionario, due assessori e due funzionari arrestati, contattato dal Movimento per i Diritti del Cittadino Malato, si rende disponibile a continuare la raccolta firme presso i suoi concittadini per supportare la richiesta di conservare un servizio importante come il P.S. sia di giorno che di notte e per rendere sempre più efficiente un ospedale, punto di riferimento di un vasto territorio. Gli chiediamo: “Trezzano a quale azienda ospedaliera ora ASST appartiene?” Il sindaco Fabio Bottero risponde: “La riforma in corso indica come nostro ospedale di riferimento quello di Garbagnate dell’ASST rhodense ma non ci sono mezzi pubblici di collegamento, ho provato ad andarci, dista circa 30 km, mentre Abbiategrasso è distante la metà e si raggiunge sia in treno che in pullman. La nuova riforma sanitaria sembra aver scelto gli accorpamenti per aree ritenute simili e omogenee senza tener conto in realtà delle direttrici stradali. Trezzano sul Naviglio che si trova sulla direttrice che porta agli ospedali San Paolo e san Carlo da una parte e dall’altra al Cantù di Abbiategrasso, è stata accorpata per esempio con una zona con cui non abbiamo niente in comune. Sento parlare di sicurezza, ritengo che si debba rendere tutti gli ospedali sicuri, dico no al compromesso al ribasso nella tanto decantata Lombardia, modello per la sanità nazionale. In realtà stiamo riducendo proprio la sanità, occorre invece investire e mantenere una qualità diffusa”. Quali criticità coglie nella riforma che si sta sperimentando da pochi mesi? Risponde: “Premetto che in questi due anni di esperienza da sindaco mi rendo sempre più conto che è difficilissimo governare e che criticare soltanto e distruggere tutto quello che si tenta di fare non fa progredire, rischiamo di andare a fondo, bisogna al più presto ritrovare le motivazioni della collettività, il senso civico…per quanto riguarda la riforma regionale, come amministratore ma prima ancora come cittadino, ho l’impressione che si cambino i nomi delle aziende ma che la qualità non migliori. Mi sembra una riorganizzazione poco adatta alla conformazione del territorio e ai flussi delle persone. Abbiamo dovuto accettare che l’Azienda Ospedaliera di Legnano ci togliesse due presidi, quello dentistico e l’otorinolaringoiatra, con un buon livello di frequenza e ora spostati a Corsico”. Con quali comuni siete accorpati? “Siamo in sei comuni, con Buccinasco, Cesano Boscone, Corsico, Assago, Cusago. Trezzano è in una zona intermedia, come dicevo siamo legati principalmente al San Paolo e al San Carlo ma Abbiategrasso sarebbe una ulteriore importante opportunità perché vicino e raggiungibile da tutti, anche da chi non ha mezzi propri, con il treno o in autobus, senza fare il giro del mondo per andare in ospedale. Per questo mi rendo disponibile alla raccolta firme per richiedere il potenziamento dell’ospedale Cantù, una struttura nuova con apparecchiature d’avanguardia su cui si deve investire per assicurare un organico adeguato e sempre più servizi ad alto livello. I trezzanesi che intendono firmare la petizione troveranno i moduli forniti dal Movimento per i Diritti del Cittadino Malato presso la segreteria del sindaco, in Municipio”. E.G.
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