ABBIATEGRASSO – La proposta di modifica al Regolamento della Consulta per l’ospedale, portata in Consiglio da Cambiamo Abbiategrasso e condivisa da tutti i gruppi di minoranza, non è passata. La modifica, o meglio la ri-modifica, si è resa necessaria dopo che, per rendere possibile dare la presidenza al sindaco che l’ha pretesa, la maggioranza aveva modificato il regolamento ma poiché lo stesso Nai lo scorso febbraio aveva cambiato improvvisamente idea e annunciato le dimissioni, dopo 11 mesi di vuoto, la minoranza per non perdere altro tempo, ha portato in Consiglio una proposta di modifica. Una modifica molto semplice: sostituire la frase che designava presidente il sindaco con quella che prevede di ritornare a far sì che “il presidente venga eletto tra i membri della Consulta”. Finiguerra (Cambiamo Abb.), che ha presentato la proposta, ha ricordato “il disimpegno del sindaco annunciato a febbraio e motivato dagli impegni della seconda parte del mandato, dopo aver voluto con tenacia la presidenza. Per uscire dall’immobilismo, dopo quasi un anno, proponiamo quindi con questa delibera di sanare questa stortura amministrativa, per cui la Consulta torni ad essere consultata e non guidata dal consultatore, come se fosse allo specchio”. Nai ha replicato di voler “chiarire che ho detto mesi fa che rassegnavo le dimissioni ma non mi sono disinteressato dell’ospedale. I risultati positivi li abbiamo conseguiti, inutile dire quali. Oggi si tenta di ridefinire un regolamento, quanto proposto da Finiguerra rispecchia quanto avevamo detto di voler fare ma va fatto un passaggio in Commissione per rivedere qualche altro aspetto”. Lovati (Nai sindaco) lo ha supportato dicendo: “Quanto proposto da Finiguerra ha senso ma è un po’ limitativo, chiedo alla presidente Magnoni di convocare la Commissione entro febbraio per rivedere il regolamento”. Serra invece ha chiesto con forza al sindaco di rimanere presidente, soprattutto dopo la sua dichiarazione forte “se non riapre il P.S. non mi ricandido, quindi dimostri con i fatti e incoraggi anche Albetti a fare dichiarazioni come la sua. Con il Covid abbiamo capito che l’ospedale va ripotenziato”. Cattoni (Cambiamo Abb.) ha risposto a Lovati che “le tempistiche sono già oltre il dignitoso e con questo 2020, ingiustificate. Rimandare significa far passare mesi , se ci sono altre modifiche da fare, si possono fare dopo aver riconvocata la Consulta. Credo ai fatti non alle parole, diamo un segnale alla cittadinanza”. Biglieri (Pd) ha aggiunto: “Non ho ancora visto le dimissioni del sindaco e la maggioranza che aveva già parlato di modificare il regolamento non ha presentato niente in Commissione. Non c’è da approfondire e la modifica si può fare questa sera, la Consulta è stagnante da febbraio, i tempi sono più che maturi”. Anche Denari (M5S) ritiene che “ si deve votare questa sera poi in Commissione, se si vuole, si può approfondire. Contano i fatti, le parole non costano nulla…Nai parla di risultati ma ha visto depotenziare l’ospedale e non ha fatto niente, ora riprendono le chiacchiere perché inizia la campagna elettorale”. La cons. Magnoni (Lega), presidente della Commissione, chiamata in causa, è intervenuta dicendosi disponibile a convocarla da metà gennaio per discutere della Consulta. De Marchi (Cambiamo Abb.) ha detto al sindaco che “tutto quello che ha fatto la Consulta non è stato merito suo ma di altri componenti, quando è venuto Gallera Nai è stato zitto…Ora non va bene rimandare perché intanto ci rimettono i cittadini”. Finiguerra è intervenuto ancora dicendo di non capire “perché si debba rimandare, la maggioranza non vota a favore della proposta perché l’abbiamo fatta noi per poi fare comunque la stessa cosa? Dite che avevate in mente di fare la modifica, perché non l’avete ancora fatta?” Sono seguite alcune dichiarazioni di voto che hanno confermato le posizioni già espresse e, con il rammarico di tutti i gruppi di minoranza, la maggioranza con 13 voti contro i 9 favorevoli, ha bocciato la proposta allungando così i tempi della riconvocazione di una Consulta che dovrà avere regole probabilmente “rassicuranti”. E.G.
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