ABBIATEGRASSO – Vincenzo Nibali ha regalato emozioni semplicemente parlando da un palco, questa volta non aveva con sé nessuna bicicletta. Ha entusiasmato gli appassionati di questo sport, scendendo in particolari e rispondendo in modo simpatico a qualche domanda anche provocatoria dei due giornalisti Meda e soprattutto Pastonesi, il quale l’ha sfidato ad un botta e risposta con domande curiose ed originali, tipiche del suo stile. Vincenzo non si è tirato indietro: prenderebbe volentieri una pizza con Visconti ma rinuncerebbe a condividerla con Chris Froome e Tom Dumoulin, dovendo essere la pizzata un piacere. Dopo aver risposto ad altre domande curiose su abbigliamento e preferenze culinarie, il campione ha affrontato argomenti più delicati. Ha dichiarato che sovente il regolamento viene applicato con modalità e tempistiche diverse per alcuni corridori, ha parlato del suo passato da “gregario” parlando anche della sua esperienza in corsa con Andrea Noè, della sua amicizia con Peter Sagan e dell’assenza di regali nel ciclismo, parlando più che altro di una sorta di rispetto da parte di alcuni colleghi ed amici. Ha svelato poi le sue salite e discese preferite e ha descritto la sua recente impresa alla Milano-Sanremo.
Nibali ha poi svelato parte del libro “La quinta tappa “, raccontando trucchi ed atteggiamenti che gli hanno permesso di “iniziare” a vincere il Tour de France in quella terribile tappa, risultato ottenuto attaccando il famigerato Pavè della Parigi-Roubaix con coraggio, nervi saldi ed un sottile piacere.

Vincenzo, Enzo come lo chiamano gli amici e viene proprio da chiamarlo così per la sua umiltà spesso raccontata dai media, emersa con chiarezza durante questo incontro abbiatense, racconta forse il segreto del suo successo: la calma, la capacità di dominare le emozioni, la sua freddezza nei momenti di massima tensione. Spesso durante la sua carriera ha dimostrato di saper gestire momenti difficili e saperne uscire ancora più forte e vincente.
Pastonesi ha definito Nibali “un corridore all’antica”, forse il più moderno proprio perchè affronta le gare come lo si fa sempre più di rado al giorno d’oggi. E’ per questo che gli appassionati di ciclismo non possono fare a meno di amare “Lo Squalo dello Stretto”, è quel suo stile, quella sua voglia di vincere nonostante i pronostici o il percorso non idoneo a lui. Nibali ha spesso dimenticato tattiche e strategie, fregandosene dei calcoli, che molto spesso appiattiscono le tappe, e ha cavalcato l’emozione del momento, l’istinto del campione, del fuoriclasse in grado di scombinare le carte.
Sintesi di tutto ciò, le sue parole in chiusura dell’incontro: “La bici ti porta ovunque e la cosa più bella del ciclismo è la vittoria “. Come dicono quelli bravi, il ciclismo è spesso metafora della vita, quindi poco importa se si fallisce, il rimanere fermi, il non mettersi fino in fondo in gioco per non perdere non serve a nulla, l’importante sarà sempre essersi impegnati al massimo, avercela messa tutta per ottenere la nostra vittoria, se si avrà dato tutto non ci sarà sconfitta, Vincenzo Nibali è questo, un campione che non teme sconfitta perchè cerca sempre la vittoria! In bocca al lupo campione per il tuo, nostro, Tour de France. (Foto di A. Varieschi)
Luca Cianflone