ABBIATEGRASSO – Nell’aula magna dell’I.I.S. Alessandrini, con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca e del Comune di Abbiategrasso si è tenuto, durante l’intera mattinata di giovedì 1 marzo, il convegno “Lo sport per la vita”, un titolo più che azzeccato perché le testimonianze di vita di molti campioni e professionisti di varie discipline sportive, sono state un alto momento di formazione per i giovani studenti partecipanti al progetto di potenziamento sportivo delle classi prime e seconde delle sezioni B e C del liceo delle scienze applicate. Un arricchimento dell’offerta formativa che si avvale di una preziosa collaborazione tra i docenti di varie materie che hanno come riferimento in particolare i professori Giuseppe Guarino, Gerardo Malatesta con Cristina Turco e Davide Rondena. La preside Alba Arcidiacono, dopo aver ringraziato e citato tutti i protagonisti, ha introdotto il convegno con spunti di riflessione, utili a comprendere l’importanza dell’unità mente e corpo, lo sviluppo dello spirito tramite il corpo, in quanto l’attività motoria mette in atto anche lo sviluppo mentale. Ha ricordato che “lo sport è utile per coordinare, utilizzando entrambe le parti del cervello”, lo sport collettivo inoltre permette di crescere dal punto di vista relazionale. Tra i relatori Luca Del Gobbo, assessore regionale uscente all’Innovazione, Ricerca e Università, ha proiettato tutti in un prossimo futuro citando progetti innovativi già in atto che, grazie all’intelligenza artificiale, ci cambieranno la vita. Un’innovazione responsabile che deve offrire possibilità concrete, si vuole ad esempio regionalizzare l’università per legarla al territorio, alle imprese e alle possibilità lavorative. Dopo il saluto del sindaco Nai, la testimonianza di Antonio Monteduro ex atleta e gestore di impianti sportivi che ha parlato del nuoto, poi il prof. Malatesta ha presentato due filmati, protagonisti gli studenti che hanno mostrato esercizi di consolidamento di stili e una lezione di soccorso per aspiranti bagnini. Dopo le 11 una gradita sorpresa: Fabio Battaglia, direttore vigevanese della Società Nazionale di Salvamento, ha ‘incontrato’ in collegamento diretto con Sidney in Australia Emanuele Bermani, campione di nuoto che ha compito grandi imprese , dalle Olimpiadi a una sfida come quella, dopo il nuoto agonistico, di entrare in una squadra di salvamento, un tipo di nuoto che ha definito “molto pesante e più vario, perché dopo 15 anni, ho sentito il bisogno di fare cose diverse”. Durante il campionato del mondo del 2012 in Australia è rimasto così affascinato da tornarci a vivere nel 2014 e, visto che è poco più che trentenne, ci riserverà altre sorprese. Dopo di lui la testimonianza di Walter D’Angelo chiamato “il delfino italiano” e “ il maratoneta del mare” che ha entusiasmato con filmati delle sue incredibili sfide, sogni coronati grazie a una straordinaria tenacia. Il suo motto, quello che lo ha aiutato a raggiungere obiettivi come il record mondiale della traversata della Manica, dello stretto di Messina e di altre imprese eccezionali è: “Non c’è trionfo senza dolore”. Senza fatica non si raggiunge l’obiettivo di percorrere 25 km a nuoto in 7 ore e mezza con correnti da 7 metri al secondo. Subito dopo altre forti emozioni con Leardo Callone, un gigante non solo per le sue imprese sportive ma come uomo. Una vita non a caso tradotta nel film “Cento milioni di bracciate”che, a grande richiesta, sarà proiettato presto ad Abbiategrasso. Una vita difficile, nasce a Mandello, il padre collaudatore delle moto Guzzi, muore a 33 anni in un incidente. Nuota da sempre e sogna, fin da bambino di fare grandi traversate e le fa, vince 37 titoli italiani, nel 2012 scopre di avere 2 tumori, si cura e a 72 anni si cimenta in un’altra impresa perché dice: “Lo sport può aiutare nelle avversità della vita, far sacrifici tempra. E’ importante fare sport per divertirsi e rafforzarsi”. E’ intervenuta anche Veronica Maffi dell’associazione arbitri che partecipa al progetto offrendo la possibilità di prendere un brevetto e nello stesso tempo apprendere il rispetto delle regole e competenze per risolvere i problemi. La testimonianza di Luca Angeli, arbitro di serie D, ha poi ben delineato la figura arbitrale che è anche un atleta perché, oltre a prendere continue decisioni, corre ad ogni partita per una dozzina di km. Dopo di lui il prof. Massimo Borra, docente universitario e responsabile FIRugby, ha sottolineato a sua volta il rispetto delle regole e dei compagni, il saper decidere e quanto ancora la disciplina richiede. Impossibile riportare tutto ma non si può non citare il coinvolgente intervento di Max Temporali che si è raccontato come ex alunno ‘bocciato 2 volte’ che ha avuto il coraggio di perseguire un sogno, è grato ai genitori che pur avendo altre aspettative, lo hanno aiutato a realizzarlo. Campione nel ’93 accanto, anzi davanti a Valentino Rossi, ora giornalista che il motociclismo, sua grande passione, lo racconta. Importantissimo il suo invito a non demordere, a non sentirsi falliti anche se ultimi, perché importante è provarci e dare il meglio di sé. Il prof. Malatesta ha relazionato sul progetto che offre la possibilità di conseguire il brevetto di arbitro di calcio, il titolo di assistente allenatore di rugby e football, un brevetto salvamento. Obiettivi già raggiunti da diversi ragazzi. La prof. Lucilla Samek Ludovici, docente di Lettere, ha presentato l’unità didattica “Aspettando il Giro”, in vista del Giro d’Italia e della tappa che partirà da Abbiategrasso il prossimo 24 maggio. Si tratta di un contributo sul “ciclismo eroico” che ripercorre la storia e la geografia del giro d’Italia, con i suoi campioni, un Coppi e un Bartali da far conoscere anche come campioni di umanità. Importante anche l’intervento finale di Lucio Fusaro, presidente del Rotary Club Abbiategrasso, ex atleta di pallacanestro che ha partecipato alle olimpiadi di Mosca, ora è presidente della squadra Powervolley Revivre di Milano che ha promosso un torneo cui ha partecipato una classe della stessa scuola. Dopo aver ricordato che “si ha bisogno dei compagni, dell’arbitro” e che “non esiste la vita senza regole”, ha rivolto un invito al sindaco Nai dicendo: “Non c’è presidio migliore di una palestra in una periferia, rispetto a qualunque vigile di quartiere… Una palestra toglie i ragazzi dalle strade”. Enrica Galeazzi
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