ABBIATENSE – E’ di pochi giorni fa la notizia terribile della confessione dell’ex fidanzato di Sara, la ragazza di Roma bruciata viva. E’ stato lui a strapparle la vita in un modo così atroce. Non si
crede che certe cose possano accadere, eppure sono all’ordine del giorno. I dati Istat lo confermano, sono in aumento violenze alle donne e femminicidi, nel 2014 sono state 152 le donne uccise in
Italia, al nord i femminicidi sono aumentati dell’8,3% e dall’inizio del 2016 in Italia ci sono stati oltre 30 femminicidi, nella maggioranza dei casi l’assassino è un familiare o una persona con cui la
vittima ha avuto una relazione. Un episodio di violenza è accaduto a pochi km da noi, a Corbetta, lunedì 30 maggio. Un uomo di 40 anni di origini rumene ha sequestrato, legato ai polsi con lo scotch e picchiato la propria fidanzata che, terrorizzata, è riuscita a chiamare il 112. Il carabiniere che ha risposto al telefono ha sentito le urla e la richiesta di aiuto della ragazza disperata e, nel sottofondo, la voce dell’uomo che sbraitava minacciandola con frasi tremende, tra cui “ti
ammazzo”. La comunicazione si è interrotta all’improvviso, ma è bastata a far scattare l’allarme. Il carabiniere è infatti riuscito a localizzare la chiamata, proveniente da Corbetta, quartiere di via F.lli
di Dio, a nord della città nei pressi della stazione ferroviaria. Immediato l’arrivo sul posto dei carabinieri, ogni minuto trascorso poteva essere fatale per la ragazza in pericolo. I militari hanno
quindi fatto irruzione nell’abitazione, dove hanno trovato la donna ancora legata e terrorizzata. L’uomo, con precedenti penali, è stato arrestato dai militari del nucleo operativo radiomobile di Abbiategrasso. I militari l’hanno trovato in casa, ancora adirato. Come sempre in questi casi l’origine è un litigio che fa esplodere la scintilla e scatena la violenza più disumana. A volte finisce in tragedia. Per fortuna, non questa. La donna, di nazionalità italiana, è stata accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale Fornaroli di Magenta, dove le sono state prestate le prime cure e le è stata data una prognosi di tre giorni. Sul corpo lividi e lesioni che andranno via, più difficile sarà curare la delusione, la paura, l’angoscia provocate da una persona che invece
dovrebbe amarla.
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