ABBIATEGRASSO – La scorsa settimana è stata indetta una conferenza stampa per spiegare perché il Comune deve pagare un milione 700.000 euro, secondo la sentenza di primo grado, notificata nei primi giorni di ottobre, relativa al contenzioso in essere con la società Ing Lease. Il sindaco Nai ha ricostruito la vicenda: il leasing per l’appalto prevedeva rate per 20 anni, dopo aumenti non previsti dovuti alla bonifica nell’area della scuola di via Colombo a causa del ritrovamento di una cisterna, dopo aver ristrutturato tre aule ed effettuato lo scavo, la coop. Cesi che aveva vinto l’appalto è fallita nel 2014. L’anno dopo è iniziato il contenzioso quando, non essendoci un’altra impresa che continuasse i lavori, la banca ha chiesto il pagamento dei lavori svolti al Comune che invece chiedeva la consegna della scuola finita come da contratto. In attesa della sentenza l’attuale Amministrazione è stata previdente e in due anni ha accantonato sul fondo rischi oltre 1 milione di euro. Il Comune ha chiesto una sospensione e ricorre in appello perché, come stabilito, avrebbe iniziato a pagare solo dopo aver ricevuto il bene finito. Il giudice in primo grado non ha riconosciuto la richiesta della banca di altri 3 milioni di euro ma ha ritenuto che venissero pagati i lavori fatti (ca. 500mila per le aule e 700mila per la bonifica). Ora si devono corrispondere 1milione 700mila euro. L’assessore ai Lavori Pubblici Albetti ritiene che il Comune sia danneggiato da questa sentenza, non avendo avuto la scuola e dovendo pagare questa somma consistente in una sola volta, mentre il leasing prevedeva, a scuola terminata, rate spalmate in 20 anni. Il segretario Lorenzo Oliveri ha spiegato la particolarità del contratto di leasing in costruendo e non un appalto di lavori. Servono ulteriori approfondimenti su una sanzione che sembra non tenere conto che il Comune aveva diritto di avere un bene finito ma ha avuto solo lavori parziali. Il contratto di leasing risale al 2010 con l’Amministrazione Albetti in cui era assessore al Bilancio Flavio Lovati, un contratto che prevedeva che la banca si occupasse dell’impresa, non il Comune. L’accordo era tra una banca Ing Lease finanziatrice e la società Cesi che doveva costruire la nuova scuola, non spettava al Comune trovare un’impresa che la sostituisse dopo il fallimento dovuto anche al ritrovamento durante gli scavi per porre le fondamenta della nuova scuola, che hanno riservato la sorpresa di una cisterna, della presenza di metalli pesanti per cui Arpa ha chiesto la bonifica del terreno e tempi e costi sono lievitati. La bonifica è stata effettuata ma al posto della scuola c’è solo un buco. Ora, ha detto l’ass. Albetti, “si sta lavorando per capire cosa fare, che tipo di scuola possa servire, perché sono passati 10 anni dal progetto, bisogna verificare quali sono le esigenze, visto che è diminuita la popolazione scolastica”. L’ass. Bottene è entrato nello specifico del fondo rischi, trovato a soli 26.000 euro e portato a oltre un milione effettuando tutti i tagli possibili e nonostante spese imprevedibili come i 300.000 euro pagati per la comunità dei ragazzi della babygang. Il Segretario Generale ha riferito che entro 30 giorni dalla sentenza di primo grado il Comune ricorrerà in Appello. Intanto si studia anche la possibilità di una transazione con la banca che riduca l’importo da versare. E.G.
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