ABBIATEGRASSO – La scorsa settimana oltre alle segnalazioni purtroppo “consuete” di code e attese di mesi, fino a un anno e più, per esami clinici negli ospedali dell’ASST Ovest-milanese di cui fa parte anche il Cantù,  anche una novità a cui si stenta a credere. Per strada siamo stati apostrofati da una coppia di lettori che, affermando di seguire con attenzione gli articoli che compaiono sull’Eco, “perché abbiamo a cuore le sorti del nostro ospedale e avevamo appreso con soddisfazione dell’arrivo della chirurgia della mano, seppure, come avete scritto, per piccoli interventi in day hospital, invece una decina di giorni fa quando abbiamo accompagnato in P.S. un parente che necessitava di una sutura a un dito di una mano, siamo rimasti esterrefatti nel sentirci dire che saremmo dovuti andare a Legnano. Abbiamo provato anche a Magenta, convinti di aver capito male, ma anche lì ci hanno detto che dal 1° luglio gli interventi alla mano vengono trattati esclusivamente all’ospedale di Legnano, dove vieni indirizzato subito se si tratta di un problema molto grave, altrimenti ti programmano, se va bene, per il giorno dopo. Questo sarebbe il servizio sanitario lombardo di cui tanto ci si vanta? Com’è possibile e tollerabile che in ospedale ad Abbiategrasso che ha sale operatorie da tutti ritenute di alto livello e il P.S. con sala chirugica e attrezzature di ultima generazione, non si effettuino neanche suture alle mani e si costringa ad andare a Legnano che dista più di 30 km, senza collegamenti con mezzi  pubblici? Siamo increduli e indignati”. Riportiamo la segnalazione che ci proponiamo di accertare perché qualora quanto descritto fosse confermato, sarebbe recepita come l’ennesima presa in giro, se dopo il 27 giugno quando in conferenza stampa era stato presentato con enfasi l’arrivo della “chirurgia della mano” ad Abbiategrasso, si fosse taciuto che pochi giorni dopo, il 1° luglio, ogni minimo problema alle mani sarebbe stato trattato solo a… Legnano. E.G.