ABBIATEGRASSO – Sul calar della sera nel cortile del Castello Visconteo si accendono le luci della cultura, con un evento della Rassegna “Restate in Città” organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune.

L’attore Adriano Gilardi e il saxofonista Marco Castelli hanno realizzato un progetto artistico, dedicato a Italo Calvino, attraverso una felice intesa creativa. Letture recitate con maestria da Adriano sono state intervallate da brani musicali suonati splendidamente da Marco, il tutto in armonia con i testi surreali di Italo. In occasione del centenario della nascita di Calvino, avvenuta a Santiago de Las Vegas de La Habana il 15 ottobre 1923, si è voluto ricordare uno scrittore italiano di grande impegno politico, civile e culturale tra i più importanti del 1900. Italo Calvino ha seguito molte delle principali tendenze letterarie a lui contemporanee, dal neorealismo al postmoderno, ma sempre mantenendo una certa distanza da esse e svolgendo un percorso di ricerca personale e coerente.

Lo spunto per lo spettacolo di sabato 15 luglio è stato trovato ne “Le Cosmicomiche”, in particolare nei racconti “Ti con zero” e “Tutto in un punto”. “Le Cosmicomiche” sono una raccolta di 12 racconti scritti tra il 1963 e il 1964, pubblicati in origine sui periodici “Il caffè” e “Il giorno”, poi ripubblicati sotto forma di raccolta da Einaudi nel 1965. Storie umoristiche e paradossali relative all’universo, all’evoluzione nel tempo e nello spazio di tutto il Creato, sono da considerarsi attuali nel pensiero e nello stile. Il testo della raccolta è una vera e propria esplosione di fantasia. Nozioni scientifiche e astronomiche sono la base di racconti narrati in prima persona dal protagonista.

“Qfwfq” è un personaggio vecchio quanto l’universo che ha assunto diverse forme rammentandone le diverse incarnazioni. È stato bambino, ma anche pesce o dinosauro. Testimone di tutto quanto è successo dal Big Bang alla formazione del sistema solare, dalla mitosi cellulare alle enormi galassie infestate dai buchi neri. Nella storia “Il sangue e il mare”, tratta da “Ti con zero”, il protagonista è alla guida di un’automobile e, insieme ad altre tre persone, ricorda la sua vita sotto forma di Ameba. Qfwfq descrive la sua famiglia, con le sue stesse caratteristiche e la stessa età, che è stata testimone di tutta la creazione dell’universo.

Il nome palindromo, che si legge nello stesso modo da destra e da sinistra, rivela l’importanza data dall’autore alla cultura visiva come al contenuto delle sue storie. La vita un tempo esisteva solo negli oceani e le cellule del nostro corpo, bagnate dall’onda primordiale, non sono mutate col passare dei secoli. Il nostro sangue ha una composizione chimica analoga a quella del mare delle origini, da cui le prime cellule viventi traevano ossigeno e altri elementi necessari alla vita. L’evoluzione degli organismi più complessi ha creato il problema di mantenere il massimo numero di cellule a contatto con l’ambiente liquido. La semplice espansione della superficie esterna degli organismi stessi non era sufficiente alla sopravvivenza. Gli organismi dotati di strutture cave, all’interno delle quali l’acqua marina poteva fluire, erano avvantaggiati. La successiva ramificazione di queste cavità, in un sistema di circolazione sanguigna, ha potuto garantire la distribuzione dell’ossigeno alle cellule rendendo così possibile anche la vita sulla Terra. La morale della storia è la rivelazione che il mare, in cui un tempo gli esseri viventi erano immersi, ora è racchiuso nei loro corpi. Il racconto “Tutto in un punto” è anch’esso compreso nella raccolta “Le Cosmicomiche”.

È una geniale reinvenzione di un mito delle origini in chiave moderna. Qfwfq si trova, insieme a molti altri personaggi, nel proverbiale punto da cui tutto ha inizio. Un curioso evento scatenante permetterà loro di uscire da un’eterna situazione senza via d’uscita. Il famoso Big Bang è l’esplosione cosmica che ha trasformato un luogo molto piccolo, caldo e denso in un universo di particelle, atomi e galassie. All’epoca della pubblicazione del racconto, nel novembre 1964, la teoria del Big Bang era una delle due possibili spiegazioni contemplate dagli scienziati per spiegare l’origine dell’universo. A questa teoria Italo Calvino dedica altri racconti delle sue fantastiche Cosmicomiche. Italo Calvino ha lasciato questo mondo prematuramente il 19 settembre 1985 in Santa Maria della Scala a Siena. In suo onore è stato istituito un premio letterario rivolto esclusivamente agli autori esordienti di narrativa inedita. Laura Cittar