Con questo lettera vorrei fare alcune precisazioni riguardanti l’articolo pubblicato sul vostro giornale e firmato da Gianluca Basilari, presidente dell’Avis provinciale di Milano.

Lo scopo dell’Avis di Gaggiano di effettuare una raccolta sangue con il Centro Mobile dell’Avis di Milano era solo finalizzato al recupero di alcuni donatori che non avevano

intenzione, per vari motivi, di effettuare la donazione presso le struttura ospedaliere.

L’offerta che ci era stata fatta dall’Avis provinciale di Milano riguardava l’uscita del loro Centro Mobile per un massimo di 5/6 volte all’anno. Mi chiedo come potevamo accontentarci di tale offerta, sapendo che ad ogni uscita potevano raccogliere al massimo 30/35 sacche di sangue, quando la nostra potenzialità superava le 100 donazioni mensili. A causa di questa situazione ci siamo dovuti rivolgere all’ospedale San Paolo di Milano. Per quanto riguarda l’idoneità degli ambulatori medici presso il Centro Socio Sanitario, tengo a precisare che l’operabilità è regolarmente autorizzata dalla ASL e all’interno di tali locali non vengono effettuate raccolte di sangue. Tutta l’attività donazionale viene svolta all’interno del Centro Mobile, negli studi medici si effettuano solo i colloqui e la compilazione dei questionari propedeutici all’attività

del prelievo. Come ultima considerazione penso sia meglio guardare alla sicurezza e alla salute dei nostri donatori, e cercare di raccogliere il maggior numero di sacche di sangue per aiutare la tanta gente ammalata e bisognosa del nostro dono, piuttosto che polemizzare: queste cose fanno solo del male a tutta l’Avis. Fiorello Vicenzi, presidente Avis Gaggiano