ABBIATEGRASSO – Quella che viene chiamata efficacemente “bomba d’acqua” si è abbattuta domenica sera verso le 21.00, con una violenza inaudita per circa mezz’ora. Alberi abbattuti, tappeti di foglie strappate dalle raffiche di vento e frantumate dalla grandine, strade simili a fiumi, bloccate dalla gran quantità d’acqua che correva ovunque, penetrava dai tetti, dalle condutture elettriche e da qualsiasi pertugio possibile. Interrotte in molte zone sia la corrente elettrica che le comunicazioni telefoniche. Se un bilancio è ancora impossibile, è probabile che i danni risultino ingenti. L’acqua che scendeva a cascate alternata a chicchi di grandine enormi, scagliati ovunque da un vento impetuoso, metteva paura. Anche il Pronto Soccorso dell’ospedale Cantù non è stato risparmiato e si è allagato. Il giorno dopo chiediamo di descriverci quanto è successo al responsabile dott. Dello Russo che afferma: “Gli spazi del P.S. erano tutti allagati, abbiamo chiesto al 118 di indirizzare le ambulanze a Magenta, intanto abbiamo allestito vicino al Cup un punto di accoglienza per effettuare il triage a chi si autopresentava e un’ambulanza per effettuare eventuali trasferimenti. Si è lavorato tutta la notte, i Vigili del fuoco e gli addetti dell’impresa di pulizia hanno prosciugato l’acqua e già alle 7 di stamattina eravamo operativi. Sono state preventivamente controllate tutte le apparecchiature e dopo il placet dei servizi tecnici abbiamo aperto al pubblico, non speravamo di poterlo fare così presto”. I locali del  Pronto Soccorso infatti risultano agibili e ai pavimenti è stata ridata persino la cera, in panne risulta ancora solo la porta d’ingresso  scorrevole, mentre nel vicino ingresso da cui si accede agli ascensori, l’acqua è scesa dal soffitto attraverso pannelli che sono stati rimossi perché pericolanti. Tra le segnalazioni che ci sono pervenute anche la situazione di via Silvio Pellico dove ci è stato riferito che, nonostante sia conosciuto l’alto rischio in simili frangenti, molte persone anche anziane sono state costrette a spalare la fogna tracimata che arrivava loro alle caviglie, mentre cercavano invano di contattare l’amministrazione comunale e la Protezione Civile. Abbiamo chiesto all’assessore Granziero delucidazioni in merito, ha dichiarato che “la Protezione Civile purtroppo non ha ricevuto il messaggio di allerta perché il dipartimento centrale non l’ha inviato. Il responsabile locale arch. Lazzaro non avendo ricevuto l’avviso non ha potuto inviarlo a sua volta ai volontari. Verso le 23 si è riusciti a formare almeno una squadra che ha portato soccorso a Vermezzo, mentre personale dell’ufficio tecnico si è recato in via Silvio Pellico a transennare”. I nostri Vigili del fuoco hanno dovuto rispettare le priorità indicate dal comando milanese che hanno inviato mezzi e uomini fuori zona di competenza, lasciando di fatto inascoltati molti appelli dall’abbiatense che intanto attendevano al telefono anche per ore, dopo aver chiamato il 112 per, come diceva la voce registrata, “essere presi in carico da un operatore dei Vigili del fuoco”. E.G.