ABBIATEGRASSO – Ci è stato chiesto di essere “positivi”, termine che ha assunto paradossalmente un significato negativo in quanto essere positivi al virus è il timore più diffuso. Anche se asintomatici, significa infatti essere potenzialmente degli untori, significa dover stare in quarantena una decina di giorni e oltre, fino a dimostrare con l’esito di un tampone di risultare “negativi” o aspettare senza tampone 21 giorni per poter uscire. Secondo la scienza infatti, pare che dopo 21 giorni dalla positività, se non si hanno sintomi la carica virale non c’è più o comunque non sarebbe in grado di contagiare. Rispetto a tempi e tamponi e alla loro esecuzione sono arrivate diverse segnalazioni inquietanti, non facilmente verificabili ma che fanno presumere possibili brogli e un business imperdonabili in questa drammatica situazione. Ad esempio viene segnalato che a due abbiatensi, prenotati per un tampone a Milano, a cui hanno rinunciato dopo ore di attesa, è comunque arrivato l’esito. A un’altra persona è arrivata una mail con esito negativo al tampone, peccato che non solo non l’aveva fatto ma neanche l’aveva mai richiesto. Esiti negativi, rassicuranti quindi, ma il dubbio è che qualche laboratorio scorretto o gruppo fasullo si faccia pagare da Regione Lombardia per prestazioni mai effettuate. Il momento è difficile per tante persone e per tanti motivi, soprattutto chi subisce un lutto ha più che mai bisogno di abbracci, di vicinanza anche fisica ma per forza negata. E se gli adulti con grande tristezza si rassegnano, è ancora più difficile per gli adolescenti a cui è stata tolta la scuola, sostituita con la didattica a distanza solo perché c’era la necessità di decongestionare i trasporti pubblici, male amministrati per incapacità a provvedere per tempo e rendere possibile rispettare il distanziamento sociale. Così ai ragazzi è venuta a mancare la socialità che a scuola è importante anche per l’apprendimento, un ambito emotivo e di confronto tra i più controllati, ora sacrificato per inettitudine di chi è preposto a decidere e organizzare. Il Covid sta rivelando a tutti gli errori del passato in campo sanitario e le inefficienze in ogni settore. Inefficienze ed errori a cui si deve mettere mano subito, il Covid non aspetta e se dobbiamo conviverci e davvero si attendono altre “ondate”, non c’è tempo da perdere. Pretendiamo misure adeguate da chi ha potere decisionale a tutti i livelli istituzionali, dal Comune, dalla Regione e dal Governo. Soprattutto a loro chiediamo “siate positivi”, intanto non abbandoniamo buon senso, comportamenti responsabili e soprattutto la speranza. (Foto d’archivio). E.G.
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