ABBIATEGRASSO – E’ stata una serata interessante quella di giovedì 5 maggio nella Sala Consiliare del Castello Visconteo. E’ intervenuto il presidente Stefano Albini dell’Abbiategrasso Rugby Club, società che si è formata il 4/5/2018 ed è stata riconosciuta dal CONI. Il rugby è uno sport che si fonda sul sostegno sia sul campo sia fuori dal campo. Ha ringraziato la collaborazione con alcune associazioni sportive della città, il patrocinio del Comune di Abbiategrasso e del CONI. Erano presenti anche il consigliere Marco Giovannetti del CONI e il Sindaco Cesare Nai, che ha spiegato l’importanza del coinvolgimento dei giovani e dei ragazzi, per essere educati alla pratica sportiva. In Abbiategrasso ci sono tante società e impianti sportivi. Il dottor Stefano Zenaboni, psicologo dello sport, che si occupa di migliorare la parte mentale della perfomance sportiva, ha affermato che la mente di un atleta è condizionata dalla paura di perdere. Ha spiegato il meccanismo della paura che serve per mantenere la mente vigile, attenta e per attivare la risposta immediata dell’atleta. E’ normale a inizio della gara avere ansia e agitazione, per mantenere la concentrazione al massimo, per gestirla meglio la si deve localizzare, quando è troppa ed eccessiva si blocca il respiro e la mente va in confusione facendo perdere la concentrazione e rovinando la prestazione di gara, va gestita meglio respirando bene a pieni polmoni, mantenendo alta la concentrazione, si farà così una buona gara. Per aiutare i bambini a superarla è meglio fargliela raccontare e disegnare. All’incontro ha partecipato anche Mauro Nespoli, campione olimpico di tiro con l’arco, sport in cui ha conseguito numerose vittorie: un argento individuale alle Olimpiadi di Tokio nel 2020, un oro alla gara a squadre alle Olimpiadi di Londra nel 2012, un argento alla gara a squadre nella coppa del mondo di Pechino nel 2008, un oro a squadre nella coppa del mondo, due bronzi a squadre nei campionati mondiali, un oro individuale in coppa europea giovanile; ha vinto cinque titoli individuali italiani, un argento al campionato italiano nel 2007, un oro ai giochi europei nel 2015 ecc… Mauro Nespoli è nato nel 1987 a Voghera, ha 34 anni, ha iniziato all’età di 9 anni a praticare tiro con l’arco. E’ arruolato dal 2008 con l’Aeronautica Militare praticando come professione l’arciere. Il suo obiettivo è colpire il centro del bersaglio. Anche lui ha avuto un periodo difficile, quando per un piccolissimo errore, a 20 anni, credeva di vincere l’oro a Pechino, invece è arrivato secondo, era inesperto ed era troppo emozionato. Questa esperienza gli ha insegnato che deve migliorare la sua tecnica di lancio imparando a essere più concentrato e freddo. E’ necessario cancellare dalla propria mente la negatività. E’ importante insegnare ai ragazzi a immaginare cose positive. Ogni sua sconfitta gli è servita per migliorarsi come atleta, rimettendosi in gioco per vincere e per migliorare la sua tecnica. Lui è molto grato al sostegno della sua famiglia, al suo staff e agli amici. Ai ragazzi sportivi più giovani consiglia di fare il loro percorso affrontando le loro paure e personalizzando il loro tiro. Il tiro con l’arco è uno sport molto complesso, si deve mantenere l’immobilità per tirare l’arco a 70 metri di distanza dal bersaglio. Ai campionati olimpionici l’errore è minimo. Tira 60 mila frecce all’anno. Ha imparato ad affrontare le variabili esterne a uno stimolo, come il vento improvviso, il rumore, per reagire con concentrazione avendo una prontezza immediata nel correggere il tiro. Le emozioni che prova durante ogni gara le analizza per affrontare al meglio le competizioni successive come stimolo per andare avanti superando le sue paure. Il dottor Zenaboni consiglia ai ragazzi sportivi, per rimanere concentrati, di respirare in modo completo con il diaframma e a pieni polmoni, per rilassarsi, per essere più calmi durante la competizione sportiva. Nespoli analizza ogni suo stato di ansia parlando e raccontando che cosa prova e sente. Ha spiegato poi le distanze di tiro in base all’età: dai 7 ai 10 anni si tira dai 10 metri, dai 15 ai 17 anni dai 60 metri, a 18 anni dai 70 metri. Ovviamente più si cresce con l’esperienza più si tira da sempre più lontano. Nelle gare olimpioniche si ha di tempo massimo a disposizione per tirare 20 secondi e dopo aver tirato con la freccia l’azione dura 12 secondi. Il peso dell’arco e della sua freccia insieme è di 31 Kg. I ragazzi, se vogliono vincere, devono imparare a essere indipendenti, per poterlo essere anche nella vita. G.C.
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