ABBIATEGRASSO – I dati forniti dall’amministratore unico Bignamini: “Nel 2012 Amaga aveva 13 milioni di crediti e 28 milioni800 di debiti, (-15 milioni 800.000 euro). Nel 2014 dall’ultimo bilancio approvato i crediti passavano da 13 milioni a 11 milioni300mila e i debiti da 28milioni 800 a 13 milioni (-1 milione 600mila). I debiti con le banche passano da 8milioni 900mila nel 2012 agli attuali  3milioni 800mila (diminuiscono del 65%). Il debito con i fornitori passa da 9milioni 350mila a 4milioni 600mila (diminuisce del 40%). Cosa si è fatto per cambiare pelle alla società? Mentre il monopolio non fa migliorare, il mercato obbliga alla competitività e a darsi da fare, nel settore ambiente la gestione Rifiuti ha portato la raccolta differenziata al 67% con 400 kg pro capite che corrispondono a un -20% della media lombarda. La gestione del Verde pubblico ha comportato innovazione tecnologica, la mappatura delle zone verdi  con le foto in rete del verde cittadino. Per il settore Energia è iniziata una collaborazione con il Politecnico per la realizzazione di micro reti con sovrapproduzione di energia a cui si collegano condomini privati. Ci si è occupati anche del recupero energetico  per la Casa di Riposo, dal polo di Legnano si è spostato il baricentro su Abbiategrasso. Amaga secondo quanto ha stabilito il legislatore è diventata Amaga Holding, Navigli Ambiente ed Energia Servizi ora si va nella direzione opposta. E’ importante il ruolo sociale di Amaga, la convenzione con il Politecnico in un momento in cui le università hanno difficoltà economiche, ospitiamo 2 ingegneri termotecnici. Ospitiamo 10 ragazzi del 4° anni di ragioneria del Bachelet, in convenzione con Regione Lombardia 2 ragazzi dopo l’abbandono scolastico e sono coinvolte, in subappalto a cooperative sociali, 20 persone. Ribadisco che non c’è mai stata rottura tra Socio Comune e  Amaga, semmai un problema di dialogo. L’azienda non si può dire che stia fallendo anche perché non può fallire, come sentenzia la Suprema Corte: il rapporto tra ente pubblico e società con caratteristiche di ente pubblico come le Partecipate non è fallibile. Servono collaborazione e dialogo come tra 2 braccia dello stesso corpo”. Il sindaco Arrara durante la discussione che è seguita e rispondendo alle domande dei giornalisti ha ulteriormente precisato: “Amaga sta meglio di prima”. Alla domanda perché quindi l’ass. Squeo avrebbe rimesso la delega il sindaco ha risposto che l’assessore ha ricevuto pressioni. Al sindaco è stato fatto notare che il titolo  dell’articolo ‘Crisi Amaga’ riportava la notizia della remissione nelle sue mani della delega alle Partecipate da parte dell’ass. Squeo che si dice molto preoccupato per i conti di Amaga e che una discussione pubblica con i dati forniti in conferenza stampa potrebbe servire a fare definitivamente chiarezza. Chiarezza a cui contribuiranno le risposte alle molte interrogazioni e mozioni previste nel consiglio di 2 giorni dopo, il 19. Il sindaco ha però anticipato: “Ho invitato Bignamini a non venire in consiglio giovedì, verrà quando sarà presentato il Piano Industriale di Amaga”. Di Amaga si parlerà quindi ancora a lungo. Enrica Galeazzi