ABBIATEGRASSO – Sono stati i cittadini più giovani, i ragazzi delle scuole, a ricordarci, sabato mattina in piazza Castello, durante il tradizionale corteo per celebrare la Festa della Repubblica, che il 2 giugno non è una data qualunque e nemmeno un semplice giorno di vacanza, è bensì una giornata importante, assai significativa, perché festeggia la res publica, qualcosa che appartiene a tutti noi, ma è anche la casa di tutti, il luogo in cui, come recita la Costituzione, tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge. Se non ci fosse stato quel Referendum su Monarchia o Repubblica, oggi non avremmo tutti i diritti di cui godiamo. Alle riflessioni degli alunni, scaturite da un lavoro svolto in classe con gli insegnanti, si sono aggiunte quelle del sindaco Cesare Nai, che ha sottolineato il forte legame che unisce l’Italia del 25 Aprile alle elezioni libere del ’46, con il voto concesso anche alle donne, all’Italia che scelse la Repubblica ed elaborò la Costituzione. “Oggi dobbiamo festeggiare anche e soprattutto la Costituzione – ha affermato il primo cittadino – Essa va mantenuta, conservata e fatta evolvere, se necessario, senza alterarne i principi. L’Italia è una Repubblica libera, indipendente, orgogliosa della sua storia e padrona del suo futuro. Ogni cittadino è parte di questo cammino di democrazia, che non va mai dato per scontato. Fra le scelte fondamentali, è importante la solidarietà, soprattutto nei periodi di crisi economica. Le stagioni difficili del nostro Paese sono state superate grazie a solidarietà, coesione sociale e senso di responsabilità. Qualsiasi conquista, soprattutto se preziosa, come la libertà e la democrazia, non va ritenuta acquisita per sempre, va custodita e salvaguardata giorno dopo giorno con forza e impegno”. Altri spunti di riflessione li ha offerti mons. Innocente Binda, parroco di S. Maria Nuova, nella sua omelia, durante la S. Messa celebrata in Basilica in presenza delle autorità civili e militari e di rappresentanti delle associazioni abbiatensi. Ha proposto come esempio da seguire la figura di Simeone, “un uomo giusto e pio, che non ostacola il nuovo che avanza e non si lamenta guardando indietro”. “Ringraziamo chi ha fatto la scelta di vivere in una democrazia – ha affermato il sacerdote – Tanti italiani erano contrari, attaccati al vecchio e paurosi delle novità. Prima c’erano tanti regni, divisi tra loro, ma la storia dell’umanità è irreversibile e va sempre più verso l’unificazione dei popoli e la pacificazione delle genti. Lo sguardo dell’umanità deve andare verso tutti, non restare chiuso sul proprio tornaconto. Noi oggi godiamo di una scelta fatta per noi. Nell’ambito politico, dunque, ci sia sempre la capacità di fare scelte non di breve durata, ma lungimiranti, che sappiano sognare concretizzando forme di vita per il domani”. Ed ancora: “Il ruolo di chi governa non è di assecondare tutti i desideri di chi avanza solo pretese. Il ruolo della politica è educare, non cedere e concedere, ma indicare ideali, modelli e valori. I giovani vanno educati alla fatica e alla generosità, non cresciuti nel disimpegno e nell’egoismo del benessere”. Il corteo, che avrebbe voluto vedere qualche politico in più e qualche tricolore in più alle finestre, ha fatto altre soste significative lungo il percorso, sempre sottolineate dalla musica della Banda Garibaldi, davanti al Parco intitolato anni fa alla Repubblica e al Monumento dedicato ai Caduti, per ricordare ancora una volta momenti storici importanti e ringraziare uomini e donne che hanno fatto scelte di vita di cui noi oggi godiamo i frutti. Si è poi diretto al Parco degli Alpini, dove il capogruppo Alfonso Latino, insieme al Sindaco, ha inaugurato una delle quattro isole ecologiche allestite nel verde per abituare i bambini a differenziare i rifiuti. Un’iniziativa apprezzata e applaudita da tutti i presenti, cui è stato infine offerto un gradito rinfresco. M.B.
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