ABBIATEGRASSO – Il 28 dicembre i sindaci dell’abbiatense, capitanati da Daniele Del Ben, presidente del Distretto abbiatense e sindaco di Rosate, hanno richiesto un incontro al governatore Maroni (Lega Nord) e all’ass. Gallera (FI) per discutere a livello politico, visto che le decisioni sono prese in questo ambito, della chiusura notturna del P.S. e del futuro dell’ospedale di Abbiategrasso. Durante la Consulta sanitaria che si è tenuta in Municipio il 9 febbraio, il sindaco Arrara ha annunciato che era giunta finalmente la convocazione in Regione per giovedì 16. Peccato che all’incontro non si sia presentato nessun politico, davanti ai sindaci sono comparsi un delegato del direttore amministrativo, un responsabile dei vari poli ospedalieri regionali, un dirigente di AREU che gestisce l’emergenza-urgenza oltre al direttore generale della nostra ASST Massimo Lombardo. “Abbiamo chiesto immediatamente – afferma il sindaco Del Ben – di riaprire l’istruttoria sul P.S. e di coinvolgere i sindaci del territorio, è stata fatta balenare una certa apertura ma dopo 2 ore ci è stato detto che è difficile tornare indietro. Abbiamo fatto notare  che se ce l’avessero detto 2 ore prima non avremmo perso tempo. Non c’era nessun politico, non hanno rispetto per il territorio e per chi li rappresenta, l’ennesima presa in giro. Abbiamo detto che aspettiamo un feedback, un ritorno sulla nostra proposta che consiste non solo nella richiesta di riaprire il P.S. di notte ma di dare continuità agli investimenti fatti sull’ospedale di Abbiategrasso”. Altrettanto amareggiato  ma determinato a continuare a combattere questa battaglia di buon senso e civiltà Donato Bandecchi, assessore ai Servizi Sociali a Morimondo. “Tutti noi amministratori dei comuni dell’abbiatense abbiamo fatto quadrato e fatto notare che avevamo chiesto un incontro politico e non amministrativo. Dopo 2 ore ci siamo resi conto che non lasciavano spiragli nonostante riconoscessero che il P.S. di Magenta è imballato ma dicono che questo dipende dall’emergenza influenza, però guarda caso hanno deciso di farlo nuovo e intanto chiudono quello di Abbiategrasso che è appunto…nuovo. Scelte sempre più discutibili. Incredibili anche le risposte del direttore di AREU, gli abbiamo fatto presente che se parte una chiamata da qualche cascina di Motta o di altre zone di campagna in una giornata di nebbia e chiamiamo il 118, se ha calcolato quanto ci mette un’ambulanza ad arrivare a Magenta. Ha risposto che per mettere in sicurezza stanno pensando ad altre lettighe che portino il paziente in una piazzola dove può essere raggiunto da un’automedica con rianimatore. Vi sembra che questo possa essere più sicuro di un Pronto Soccorso nuovo e funzionante come quello dell’ospedale Cantù? Personalmente prima che l’incontro fosse chiuso ho preannunciato l’intenzione di chiedere al Ministero di inviare degli ispettori. Si invoca la sicurezza, è quello che chiediamo tutti: se non lo è mettiamo finalmente in sicurezza tutto l’ospedale e mettiamo in sicurezza prima di tutto la salute dei cittadini ma anche l’importante investimento di 30 milioni di soldi pubblici”. E.G.