ABBIATENSE – La tradizione contadino-cristiana, attinta dalle abitudine pagane, dell’accensione dei falò propiziatori ha rischiarato i cieli la scorsa settimana, nonostante i problemi di inquinamento atmosferico. Il santo dei Falò, Sant’Antonio Abate, protettore delle stalle e degli animali domestici è stato festeggiato con i vari falò accesi da mercoledì 17 gennaio sino a domenica 21, i sindaci della zona hanno autorizzato i falò con le restrizioni del caso legate soprattutto al materiale da utilizzare. Un grande falò acceso, in sicurezza e rispetto dei limiti imposti dalla legge, nel campo adiacente la cascina Barcella ha riscaldato venerdì sera i corpi e gli animi dei presenti con il suo calore e la sua luce. Una tradizione della cascina a cui la famiglia non rinuncia anche se il cascinale è ormai da tempo divenuto un agriturismo gestito ora da Davide Oldani, ex broker alla borsa di Milano, che ha ereditato dal nonno il casale in campagna divenendone responsabile dello staff e chef riconosciuto anche da un recente programma televisivo che ha fatto conoscere ancora di più l’agriturismo. Mentre il falò si consumava, amici e avventori del ristorante sono stati accolti sotto il portico delle ex stalle per un momento di festa nel rispetto delle tradizioni contadine con castagne calde, frittelle e vin brulé e il loro cicaleccio e brusio coperto da un piccolo complesso che ha deliziato i presenti con le canzoni della trazione contadina e delle osterie attingendo anche a filastrocche dell’ottocento. C.B.
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