ABBIATEGRASSO – Eleonora Comelli  è una new entry nella politica locale, nominata assessore di un settore importantissimo e particolarmente delicato visto il perdurare della crisi che contribuisce ad aumentare i bisogni, le emergenze e quindi le richieste di aiuto da parte dei cittadini.  Iniziamo col dire che con il termine Welfare si intende il sistema sociale che vuole garantire a tutti i cittadini la fruizione dei servizi sociali ritenuti indispensabili. Welfare quindi come “stare bene”. Ma prima di tutto le  chiediamo di farsi conoscere, di raccontarci quel che può e vuole di sé, per arrivare al suo ingresso in politica, alle sue aspirazioni, a cosa conta di fare e a cos’ha fatto in questi 11 primi mesi di legislatura. Risponde: “Come anticipato sono una new entry di questa nuova carovana, una new entry della politica che arriva da un ramo sociale, in questi anni mi sono sperimentata nel sociale a livello lavorativo quindi forse questo è stato l’input dato dal sindaco anche su questo mio assessorato che sicuramente ha il suo peso e rilevanza, mi rendo conto di avere sulle spalle una grossa responsabilità di cui vado fiera perché credo che se una figura come quella del sindaco ha riposto la fiducia in me, io questa fiducia la devo ripagare più che posso. Dalla mia esperienza vorrei portare come massimo obiettivo fare qualcosa per i cittadini”. Che esperienza ha fatto per maturare questa competenza? “Sono laureata in riabilitazione psichiatrica, quindi quando mi sono laureata mi sono affacciata nel mondo lavorativo del socio-sanitario e ho avuto la possibilità e la fortuna di lavorare sul territorio, che significa interfacciarsi con i vari servizi, le varie reti e con i problemi e la gestione della quotidianità, per cui sicuramente questo è un bagaglio che da una parte può essere utile, dall’altra ho avuto modo di sperimentare in questi 11 mesi che essere dall’altra parte non è così semplice, non è così facile, i problemi sono tanti e sono visibili sia agli addetti ai lavori sia ai comuni cittadini, il problema sta nel risolvere ma le criticità che ci sembrano risolvibili con poche azioni e nel giro di breve, in realtà dipendono da una burocrazia, da una macchina che è difficile far procedere con velocità per cui tanti mi dicono ma i risultati dove sono? Per ottenere risultati, si lavora dietro, negli uffici, nel fare riunioni, occorre lavorare insieme  a beneficio dell’utenza ma non è sicuramente semplice”. Gli ambiti sono tanti, quali quelli che considera più importanti del suo assessorato? “Gli ambiti sono tutti importanti”. Citiamone qualcuno per essere concreti. “ l punto focale è sui servizi sociali che ad oggi trattano i bisogni più emergenti della cittadinanza, che sono quelli dell’abitare, di avere una casa e dell’alimentazione perché ci stiamo trovando in grossissime difficoltà perché vediamo che a tanti cittadini è privato anche il diritto e le capacità economiche…” Questo nonostante il tanto volontariato per esempio del Portico della Solidarietà e di altre associazioni? “La collaborazione con il Portico della Solidarietà e con altre associazioni c’è e stiamo cercando di potenziare il possibile perché tutti ci rendiamo conto che il cittadino richiede non perché vuole portarsi a casa il panino in più ma perché il bisogno è sempre più crescente”. Da uno a 10 quanto misura l’emergenza povertà ad Abbiategrasso? “8, perché le richieste sono tantissime, tante le richieste di pagamento delle utenze, di supporto economico volto al sostentamento della quotidianità e di una qualità di vita minima garantibile. Il disagio emergente è tantissimo e poi è estremamente collegato, la difficoltà a pagare l’affitto porta alla perdita della casa, per cui porta a una serie di conseguenze negative, drastiche che, oltre a creare un vissuto drammatico nel cittadino, porta a una difficoltà pratica di gestione e organizzazione della propria vita”. Quali sono le figure professionali dei suoi collaboratori? “I miei collaboratori sono assistenti sociali, psicologi e posizioni organizzative e impiegati amministrativi che hanno reperito un’esperienza negli anni e che apportano il loro contributo nella parte burocratica. Diciamo che la macchina sociale si muove come la parte umana nel lavoro e nel grosso impegno degli assistenti sociali e degli psicologi e la grande impostazione di base burocratica e tecnica permette lo sviluppo delle pratiche, la ASSP braccio strumentale operativo, nostro naturale prolungamento dedicato soprattutto ai servizi alla persona, di tutti quei servizi che si rivolgono ai cittadini si occupa dei servizi scoladstici, dell’assistenza educativa, dell’assistenza domiciliare, dell’assistenza integrata agli anziani…” Pare sia pronta a sviluppare altri servizi. “Sì,  già la passata amministrazione aveva lavorato molto in questo senso, le dinamiche con ASSP sono vive e sempre in mutamento, speriamo che quanto è stato chiesto venga raggiunto nei tempi più brevi, per il beneficio della cittadinanza,occorre potenziare la ASSP e il suo bacino d’utenza. Ad oggi i soli servizi sociali non bastano per rispondere a tutte le richieste, ASSP è il nostro braccio operativo”. La ringraziamo e la invitiamo come i suoi colleghi di Giunta a ritornare per aggiornarci anche con dati precisi su quello che si sta facendo, su quanto si investe, sui criteri con cui vengono distribuite le risorse. E.G.