ABBIATEGRASSO – La quarta Rassegna Teatrale del Circuito Teatro dei Navigli che coinvolge oltre ad Abbiategrasso, Boffalora, Cassinetta di Lugagnano, Cisliano, Corbetta, Rosate, Magenta, circuito ora riconosciuto anche dal Ministero dei Beni Culturali, è iniziata martedì 3 novembre con lo spettacolo “Solo l’Amore… Solo il Conoscere” dedicato a Pasolini. Un reading scelto dagli attori di “Ossigeno Teatro”, che ripercorrono la vita dell’eclettico scrittore, poeta, cineasta, usando le sue parole. Citazioni che hanno regalato al numeroso, attento, preparato pubblico, emozioni e suggestioni, Chiara Bazzoli e Alessandro Pazzi hanno recitato diversi brani, portato testimonianze come quando entra in scena un ragazzo di borgata che afferma: “…non ci faceva pesare la sua enorme cultura”, affascinante e profondo il dialogo tratto da “Affabulazione” tra padre e figlio che affronta l’età della giovinezza che il figlio semplicemente vive mentre l’adulto cerca di carpire il mistero della sessualità. Una vita che inizia nel 1922 a Bologna, che continua nel primo dopoguerra in Friuli e poi a Roma stupenda e misera città, dove nascono “Ragazzi di vita” e poi “Una vita violenta” in cui la parola è scritta come viene pronunciata nella vita. Pagine forti o molto delicate come la scena evocata dai due attori della notte trascorsa, nella stessa stanza da due ragazzi, in cui sono descritti magistralmente il pudore, la forza dell’istinto sessuale e una gamma infinita di emozioni. Poi il Pasolini attento osservatore della società, del “potere che fa quello che vuole, ognuno odia il potere che subisce… l’idea del potere non ci sarebbe se non ci fosse l’idea del domani”, fine intellettuale e critico feroce della società dei consumi, critico anche nei confronti di molti protagonisti del ’68. Scomodo per tutti quindi, profeta quando prevedeva già l’arrivo di una moltitudine di migranti, scomodo e ritenuto pericoloso quando diceva “Io so chi sono i responsabili delle varie stragi, non ho le prove, ma sono un’intellettuale, ricostruisco fatti anche lontani, secondo logica”. Quando dal palco, l’attore Pasolini afferma “Il coraggio intellettuale a dire la verità e la politica italiana sono due cose inconciliabili in Italia” scatta spontaneo un grande applauso che conferma la sua attualità, così nel finale quando prevede anche la sua fine. Una fine, quel 2 novembre del’75 in cui è stato trovato massacrato, di cui non si sa ancora tutto, senz’altro non dovuta solo alla sua omosessualità ma anche a quel coraggioso “io so”. Il prossimo spettacolo di Incontroscena si tiene martedì 10 novembre alle 21.00, sempre nei sotterranei del Castello: in scena “Il paese della Vergogna” con Daniele Bianchessi. (Foto A. Artusa, archivio comunale) E.G.