Costantino Volpi, fondatore e segretario a vita dell’Audace, è stato sicuramente un grande dirigente del calcio dilettantistico italiano. L’affermazione può sembrare eccessiva ma così non è. Chi l’ha conosciuto ed apprezzato in tutti questi 73 anni di dedizione alla sua squadra non può che condividere questa considerazione. L’Audace per molti anni è stata la squadra più importante di Abbiategrasso e soprattutto il suo settore giovanile per lungo tempo ha dominato la scena abbiatense e anche lombarda. Come non dimenticare infatti la vittoria nel campionato lombardo juniores ottenuta sul campo dell’Atalanta nelle cui file militava, tra gli altri, il famoso portiere Pizzaballa. Quanti giocatori di grande qualità sono usciti dalle sue fila, ne citiamo alcuni scusandoci anticipatamente con tutti gli altri di cui ci siamo dimenticati: in primis il compianto Gianni Invernizzi giocatore dell’Inter e della Nazionale, il cui fratello fu anche presidente della società. Poi tutti gli altri: Franco Moiraghi, Livio Oruboni, Franco Bonfatti, Luciano Scotti, Roberto Marzorati, Dante Magnoni, Antonio Giuliani,Silvano Colombini, Angelo Calcaterra, Franco Mangiarotti, Renato Radice, Marco Rognoni, Giuliano Bonfiglio, Luca Chiesa, Gianfranco Tesa, Giuseppe Airoldi, Jesi Kubikowski, Diego Papparella, Romeo Folcettoni, Antonio Rossi (Sivori) Luigi Porazzi, Carlo Cuneo, Maurizio Laureri, Antonio Pavesi, Giampiero Montecchio etc…Ma la grande capacità di Volpi era soprattutto nel saper gestire la società vendendo i giocatori più bravi per far quadrare comunque il bilancio. Alcuni di questi furono venduti più volte, vedi Bonfatti e Moiraghi, che da grande appassionati di calcio, e sostenitori del’Audace com’erano, tornavano poi (gratuitamente) all’ovile per essere rivenduti. Nonostante questo continuo turnover ad ogni inizio di stagione l’Audace ripartiva più forte di prima.. Volpi era anche un grande conoscitore dei regolamenti. Famoso l’episodio di Torrevecchia Pia quando ottenne l’annullamento di una partita (che l’Audace aveva perso) perché non era segnata la lunetta dell’area di rigore. Naturalmente come spesso succede, nella ripetizione vinse l’Audace e la squadra locale perse il campionato. Unico neo, uscimmo dal campo tra gli insulti dei tifosi locali. Bisogna anche sottolineare che in un mondo dove i soldi si sprecano, l’Audace è l’unica società che si è sempre rifiutata di pagare i giocatori. E di questa “linea politica” Volpi è sempre stato il grande sostenitore. Così mentre altre società abbiatensi sono scomparse e ricomparse più volte l’Audace grazie anche al suo rigore morale è sempre rimasta sul campo. Adesso Volpi non c’è più. Arduo è il compito che si prospetta ai suoi epigoni, ma se sapranno continuare nel solco da lui tracciato l’Audace continuerà a vivere. Questo è l’augurio che si debbono fare tutti i veri sportivi che sostengono e credono nelle attività dilettantistiche. Angelo Calcaterra e Adolfo Lazzaroni, Abbiategrasso