ABBIATEGRASSO – Come è nata questa candidatura?

“Ho ricevuto l’invito a candidarmi dai Verdi Lombardi ed ho accettato perché credo che in questo momento sia urgente e necessario far cambiare rotta all’Europa e al pianeta terra. E credo nella necessità di un serio progetto ecologista e civico che sia in grado di unire ideali e senso pratico, che possa finalmente incidere concretamente nella politica italiana. Ciò che si decide a Bruxelles ha una grande ricaduta che può essere negativa o positiva per l’Italia e per il nostro territorio. Questo vale sia per i grandi temi ambientali, dall’inquinamento alla gestione del territorio, dalla politica agricola a quella per il trasporto pubblico, sia per le enormi questioni, sociali ed economiche, prima fra tutte il lavoro e le condizioni precarie in cui versano molti cittadini, soprattutto giovani e ultra cinquantenni espulsi dal mondo del lavoro: anni di austerità hanno aggravato notevolmente le difficoltà di molte persone, arrivando ad affamarli nel vero senso della parola. La conversione ecologica è l’unica soluzione per salvare il pianeta e creare nuovi posti di lavoro”.

 

L’Europa è importante? Anche se in molti non lo pensano più? 

“Sì, l’Europa è ancora importante, e l’Italia senza l’Europa sarebbe già completamente nel baratro. Ma occorre fermare la deriva in corso che potrebbe distruggere il sogno europeo immaginato a Ventotene. Il sogno di un’Europa pacifica e unita, e che ora rischia di perdersi in tanti nazionalismi, chiusi da muri e recinti. Un sogno che vacilla anche per l’incapacità della classe dirigente di coltivare veramente la cultura europea privilegiando politiche fatte di tagli alla spesa, che rispondono solo a logiche di finanza e ad esigenza di mercato, a tutto danno dei più deboli, anziani e giovani in primis”.

 

Quali saranno le tematiche al centro della vostra campagna elettorale?

“Innanzitutto la lotta al cambiamento climatico, fenomeno che ci mostra periodicamente la nostra vulnerabilità. Siamo a maggio e abbiamo ancora il cappottino. Non ce lo dicono più solo gli scienziati. Oggi è evidente che stanno saltando quei delicati equilibri che ci permettono di vivere. Siamo di fronte ad un bivio: o si cambia strada e quindi paradigma, sociale ed economico, abbracciando la conversione ecologica, oppure si finisce dritti contro un muro”.

 

Qual è la sfida che si è posto personalmente?

“Lavorare seriamente per dare risposte reali e concrete ai milioni di giovani che manifestano in tutto il mondo, ed anche nel nostro territorio, nella nostra Abbiategrasso. Il tempo delle promesse e degli impegni è scaduto. Ora serve agire, servono i fatti.

Ho a cuore inoltre il rilancio degli investimenti in servizi come scuola, sanità, sociale e trasporto pubblico. Venendo al nostro territorio mi batterò per innovare e rilanciare la nostra agricoltura, per avere cibo sano e di qualità, per ottenere finalmente un trasporto pubblico civile ed efficiente per i pendolari, per ottenere investimenti sulla mobilità dolce e soprattutto per non perdere ciò che abbiamo di più caro: un territorio e paesaggi splendidi che servono per produrre cibo di qualità e attrazione turistica. Servono politiche lungimiranti per tutelare il territorio dalla cementificazione per mantenerlo bello e piacevole da visitare. Ricordiamoci  che la Valle del Ticino è parte centrale del corridoio naturale che unisce le Alpi al Mediterraneo, riserva della biosfera UNESCO. Una risorsa unica che ci rende unici in Europa. Dovremmo imparare a mettere a frutto questa nostra fortuna e mi metterò a disposizione di tutti i sindaci per fare rete e immaginare un sogno, una visione per tutto l’Abbiatense, il Magentino e la Valle del Ticino: un distretto europeo della bellezza, del paesaggio e della qualità della vita”.

 

L’unico candidato di Abbiategrasso e di tutto il nostro territorio. Perchè dovremmo votare Finiguerra? “Tutti noi ci lamentiamo del fatto che in questi anni Abbiategrasso e l’abbiatense abbiano perso molte funzioni: mancano investimenti, chiudono servizi essenziali come il pronto soccorso, la linea ferroviaria a doppio binario si ferma ad Albairate, e l’elenco potrebbe continuare. Sicuramente tutto ciò è accaduto anche perché non abbiamo avuto molto peso politico, ci sono mancati rappresentanti del territorio a livello regionale, nazionale ed europeo che potessero svolgere un ruolo attivo per migliorare la nostra situazione. Ecco, io mi impegno con i cittadini di Abbiategrasso e di tutti i comuni del nostro territorio, nel portare avanti con determinazione un lavoro costante per far risplendere ancora questa nostra terra, la nostra città e la nostra bella e fertile valle del Ticino”. E.G.