ABBIATEGRASSO – La scorsa settimana abbiamo pubblicato la segnalazione di un cittadino che raccontava un fatto avvenuto al parco La Darsena di via T. Grossi e lamentava il comportamento ritenuto da lui scorretto di un altro cittadino. Ebbene quest’ultimo, che preferisce restare anonimo, ci ha scritto: “Sul vostro giornale e’ stato pubblicato un articolo in cui si riferisce di un vandalo con i capelli bianchi ed un cane nero, ovviamente …tutti i cani cattivi dei padroni cattivi sono neri, che ha commesso un atto ‘vandalico’’ danneggiando il meccanismo di chiusura automatica del cancelletto del parco della Darsena. Ho anche letto un altro articolo in cui alcuni residenti nei pressi del parco si lamentano della sporcizia lasciata dai ‘giovani’ visitatori del parco e dai cani accompagnati da proprietari ‘incivili’; contemporaneamente, bontà loro, si dicono compiaciuti del fatto che un bene pubblico, il parco, sia fruito dai cittadini. Mi presento, sono il signore dai capelli bianchi.
Sono però anche il signore che raccoglie sia gli escrementi del proprio cane sia, ove possibile, quelli dei cani degli altri; che raccoglie la sporcizia lasciata da altri sistemandola nei cestini; che rimette nelle pietraie le decine di pietre lasciate in giro per il parco.
Come premessa devo dire che, nel comune di Abbiategrasso, non sono molte le aree in cui si possono lasciare liberi i cani, soprattutto sono assolutamente inadeguate alla popolazione canina del comune. Io porto qualche volta il cane al parco della Darsena negli orari in cui il parco e’ meno frequentato e lo libero solamente se non c’e’ nessuno nelle vicinanze. Ho notato il cartello che segnala gli orari di apertura del parco ma raramente mi e’ capitato di essere presente negli orari di chiusura, tuttavia ultimamente ho notato che il parco era aperto anche in ora tarda.
Nel caso in questione sono entrato nel parco verso le 18.45, erano presenti solo due giovani che discorrevano tranquillamente seduti su di una panchina, così ho liberato il cane. Mi sono trattenuto il necessario per raccogliere ciò che il cane aveva lasciato e mi sono recato verso l’uscita. Solo allora ho sentito una voce che dai palazzi mi avvisava che il cancello si stava chiudendo (nella zona in cui mi ero fermato non era visibile l’uscita). Purtroppo quando sono arrivato nelle vicinanze il cancello era oramai chiuso. Sono rimasto sorpreso per la mancanza di qualsivoglia segnalazione di avvertimento sia dell’imminente che dell’effettiva chiusura del cancello automatico, comunque ho sollevato la mano per ringraziare la voce che mi aveva avvertito e mi sono recato sul retro del parco, per uscire sulla statale. Con sorpresa ho trovato una nuova recinzione che impediva l’uscita.
A questo punto sono tornato al cancello. Ho cercato qualche segnalazione di come comportarsi in caso di chiusura e, non trovandone, ho cercato di capire come uscirne. Purtroppo, essendo privo di telefono, ho pensato che l’unica soluzione possibile fosse cercare di aprirmi un varco …
mai mi sarei immaginato che si potesse danneggiare in tal modo il meccanismo di chiusura, sottoponendolo alla trazione della sola forza delle braccia.
Tutto questo accadeva alla presenza di alcune persone che hanno incominciato a redarguirmi, complicando forse la situazione, invece io vedendo una persona in difficoltà avrei forse proposto il mio aiuto. Personalmente non mi riconosco nella definizione di ‘vandalo’ pubblicata sul vostro giornale e mi sembra fuori luogo che si possa definire in tal modo una persona  senza aver personalmente assistito ai fatti, denunciando per giunta il fatto alla stampa. Vorrei sottolineare il fatto che con la presenza di una adeguata (e forse necessaria) segnalazione dell’attivazione della chiusura automatica del cancello si sarebbe evitato l’incidente, forse lo si sarebbe evitato anche semplicemente temporizzando la chiusura 15 minuti dopo l’orario stabilito.
Per finire vorrei che segnalaste il fatto che il ‘vandalo’ il giorno successivo si e’ recato in comune per segnalare l’accaduto, scusandosi ed offrendosi di pagare la riparazione del cancello, rilasciando spontaneamente il proprio nominativo, indirizzo e numero di telefono per la reperibilità (potete verificare presso l’U.R.P. di piazza Marconi). Mi scuso per non firmare ora questo messaggio ma non vorrei espormi ad ulteriore ludibrio abbiatense”.