ABBIATEGRASSO –  Nonostante il cielo cupo e la minaccia di pioggia, il tradizionale Corteo del 25 aprile è stato molto partecipato, grazie a cittadini che oltre ad ascoltare i discorsi delle autorità durante il percorso hanno intonato il canto “Bella Ciao” e sventolato bandiere per il settantaduesimo anniversario della Liberazione. Come ogni anno Abbiategrasso è sempre molto organizzata in occasione della Festa della Liberazione, ottenuta nel 1945 quando i Partigiani svincolarono l’Italia, dapprima il Settentrione poi il Meridione, dalla minaccia fascista e nazista. Il corteo preceduto dalla Banda della Filarmonica è stato seguito dalle autorità locali, dalle associazioni combattentistiche d’arma riunite in Assoarma e dagli associati ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) sezione “Giovanni Pesce” che dopo la Santa Messa hanno dato avvio al percorso passante da Piazza Marconi, Piazza Golgi, C.so Matteotti per arrivare ai monumenti abbiatensi che celebrano l’eroismo partigiano. Prima tappa il Castello Visconteo in onore alla lapide dei Deportati, qui fermati dal passaggio a livello, una delegazione dell’ANPI si è poi diretta verso la piazza della stazione per rendere omaggio alla targa dei Fratelli Rossi, al cippo dei partigiani della Jugoslavia ed infine alla piazzetta del comandante Abele Carlo Chiappa. Dirigendosi verso Piazza XXV Aprile, il corteo ha celebrato in Via Giramo/Via Colombo la targa in ricordo degli “Scioperi del 1943/1944” al civico n° 8. Proseguendo poi in Piazza XXV Aprile dove sopra il Monumento della Resistenza è stata apposta la tradizionale corona da parte delle autorità locali con conseguente alzabandiera, durante la celebrazione la Banda ha suonato l’Inno di Mameli incrementando un’atmosfera di patriottismo e fratellanza tra i presenti. Introdotti dal presidente del Consiglio Comunale Adriano Matarazzo, sono intervenuti dapprima gli alunni delle Scuole Medie abbiatensi, che oltre a recitare poesie di autori italiani partigiani e non, quali Italo Calvino e Salvatore Quasimodo, hanno proposto una lettura del poeta Nazim Hikmet di origine Turca proprio in riferimento alla condizione dell’ex penisola anatolica sottomessa ancora oggi ad una dittatura. “Una festa più viva che mai, per celebrare la libertà, un dono prezioso ottenuto con lotta e resistenza dai partigiani che non erano altro che giovani” esordisce il Sindaco Pierluigi Arrara, un discorso lungo incentrato sull’importanza della conoscenza del passato fondamentale per il futuro poiché la libertà e la democrazia non sono mai per scontate soprattutto al giorno d’oggi, quando siamo di fatto circondati dal “braccio di ferro” tra Stati Uniti e Corea del Nord che si minacciano con il nucleare, i continui bombardamenti in Siria piuttosto che la situazione critica dello Stato Islamico. È poi intervenuto il presidente dell’ANPI Gianmarco Garbi che ha ringraziato il Sindaco e la Banda Filarmonica presenti annualmente per la festa: “Una lotta per la libertà ottenuta dai Partigiani che uniti hanno resistito e superato barriere sociali, culturali”. La volontà dell’associazione ANPI è quella di perseguire fedelmente la Costituzione Italiana, che ultimamente viene meno alle sue stesse leggi come dimostra chiaramente l’art. 37: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione”, distrutto completamente dai continui episodi di femminicidio, dalla disparità nella retribuzione lavorativa e nelle persistenti vicende di razzismo. Il corteo si è infine diretto verso il Monumento ai Caduti con la deposizione della Corona, per poi ritrovarsi tutti in piazza Marconi per assistere al ritorno del Gonfalone in Municipio. Una partecipazione importante per non dimenticare chi oggi ci permette di vivere in libertà: “Ogni passo che fai non è invano”. Ilaria Scarcella