ABBIATEGRASSO – C’è sempre più fermento in città, dopo la sede dei 5 Stelle in via Borsani, ha aperto nello stesso negozio delle scorse elezioni, quella del Pd in passaggio centrale. Individuata ma ancora chiusa quella del centrodestra in corso Matteotti. Domenico Finiguerra di Cambiamo Abbiategrasso ha iniziato a cambiare con una sede non fissa ma diffusa, infatti  teatro della sua campagna è la città intera, i bar o le case dove parlare davanti a un caffè con il candidato. Venerdì a parlare di bellezza, gusto, fantasia nel negozio rinnovato della Premiata Salumeria Marconi dove sono stati citati i 24 componenti della lista ed è iniziata la raccolta firme. A convalidarle Alberto Gornati che ha sorpreso ma non più di tanto perché,  seppure del PdL, ha condiviso con Finiguerra tante battaglie in questi anni di opposizione in Consiglio. L’appuntamento alle 18 è coinciso con l’iniziativa del Pd che ha invitato la senatrice Emilia De Biasi a parlare di sanità e del nostro ospedale, il cui depotenziamento è stato addebitato all’intera responsabilità del centrodestra che gestisce la Regione. Sabato in molti hanno risposto all’invito ‘venite a prendere il latte in cascina Ginibissa’, un’occasione per percorrere poi la ciclabile che Finiguerra vuole assolutamente terminare perché, come si vede in un video postato sui social, permetterà di collegare Abbiategrasso a Cassinetta ma soprattutto servirà a chi vuole raggiungere in bici o anche a piedi in sicurezza la Casa di Riposo e il centro Anffas. Già , i social, uno strumento sempre più usato, da Finiguerra per annunciare e rendicontare le sue molteplici iniziative, da altri gruppi si apprendono soprattutto gossip e critiche agli avversari. E a proposito di gossip o meglio “speteguless”, la scorsa settimana ancora si parlava del presunto morto che invece sarebbe vivo e che avrebbe firmato tra i 37 del centrosinistra che hanno chiesto al Pd le primarie senza ottenerle. Un giallo peraltro irrisolto  ma non paragonabile a quello del numero di liste e dei candidati a sindaco. Se venerdì sembrava certa la discesa in campo di Matarazzo con una o 2 liste con alcuni componenti cerettiani, sabato girava voce che invece l’ipotesi fosse tramontata e che si sia trattato di un ‘diversivo calcolato’ con  accordi con il Pd e la ‘prova’ citata sarebbe il voto favorevole al bilancio di Matarazzo e Balzarotti. Fantascienza? Fantapolitica? Mah! Il candidato del Pd Granziero non si è ancora presentato e ancora non si conoscono eventuali liste collegate. C’è chi parla dell’Officina, chi di Rifondazione e di Zyme che però sarebbero anche tentati di presentarsi da soli, ciascuno con un proprio candidato. Non ci resta che attendere… invece è certo che si voterà l’11 giugno e poi il 25 per l’eventuale ballottaggio. E.G.