ABBIATEGRASSO – La scorsa settimana abbiamo pubblicato il rendiconto della conferenza

stampa che si è tenuta in BCS, l’importante azienda abbiatense di macchine agricole, che ha

presentato il progetto che riguarda l’area edificabile adiacente, tra la ferrovia e viale Paolo VI°. Un

progetto per facilitare la vendita del terreno e il cui ricavato sarebbe investito in Ricerca e Sviluppo,

settore essenziale per la sopravvivenza dell’azienda. Durante la conferenza stampa il presidente ing.

Fabrizio Castoldi ha affermato che tale progetto è stato boicottato dal sindaco Arrara e

dall’assessore Brusati che prima hanno assicurato il loro interesse poi l’avrebbero ostacolato

permettendo che pervenisse, senza farne parola con l’azienda, con parere negativo da parte della

commissione paesaggistica comunale alla Soprintendenza e quindi di fatto condizionandone il

responso. Il sindaco Arrara ha risposto inviando le seguenti riflessioni: “Tutta l’Amministrazione è

rimasta esterrefatta dalle dichiarazioni dell’ing. Castoldi rilasciate nel corso di una conferenza

stampa martedì 25 ottobre, in merito alla presentazione del suo progetto. Sentire che Castoldi

accusa il sindaco e l’assessore Brusati di boicottare il progetto è falso e scorretto. Alcune

dichiarazioni da lui fatte sono false e in parte anche intimidatorie; i nostri uffici, ricevuto il progetto,

hanno seguito, come per ogni altro, la prassi determinata dalla nominativa che richiede alcuni

passaggi importanti, prima di una valutazione politica. Quindi è completamento falso e grave

quando lui afferma che abbiamo compiuto dei tentativi per condizionare il parere della

Soprintendenza. Non l’abbiamo mai fatto e non ci permetteremo mai di farlo per nessuno. La

commissione per il paesaggio è un organo delegato dalla Regione che agisce autonomamente ed è

composto da membri che, sebbene nominati dal comune, non possono avere parte all’istruttoria

delle pratiche. In particolare il dirigente e il responsabile del procedimento sono totalmente estranei

all’attività della commissione. Sui piani attuativi il parere della commissione è di tipo consultivo e

non vincolante per la Soprintendenza, che è invece tenuta ad esprimere un parere finale. Non è raro

il caso in cui la Soprintendenza ribalti un parere della commissione paesaggio. Per inciso, il parere

in questione, proprio perchè consultivo, non si esprime in termini assoluti favorevoli o contrari, ma

rileva una serie di aspetti problematici e di incoerenze da risolvere. L’avere richiesto il parere alla

Soprintendenza prima di concludere l’istruttoria risponde all’esigenza di coordinare il

provvedimento finale, evitando, ad esempio, di dover rivedere un piano già adottato, con evidenti

aggravi in termini di appesantimenti procedurali. E’ infine assurdo affermare che il sindaco possa

interferire sulla commissione, e questo ovviamente anche nel caso in cui questa fosse un normale

servizio del comune. Probabilmente non è ancora chiara l’idea della separazione fra gestione

amministrativa e funzione politica, sancita dalla Bassanini già dal 1997. In tutti i piani attuativi o i

progetti presentati in questi anni, la giunta ha dato sempre parere solo dopo aver visionato le

prescrizioni fatte dagli uffici preposti e dagli organi che sono chiamati a esprimere valutazioni in

merito. Oltremodo la Soprintendenza in sua comunicazione del 15 ottobre 2015 (protocollo

n.0047340) scrive testualmente ‘Si sottolinea la necessità che codesta amministrazione comunale

acquisisca il parere di questa Soprintendenza in merito all’intero ambito ATS2 comprensivo anche

delle aree non interessate dalla richiesta della Essedu’. Quindi nessun boicottaggio, bensì un modo

corretto, trasparente e giusto di affrontare un piano importante per la nostra città. E poi altra falsità,

non abbiamo mai utilizzato gli oneri che potrebbero derivare dall’ampliamento dei capannoni della

BCS per (come sostiene Castoldi) coprire buchi di bilancio. In seguito alla presentazione di un

progetto dalla BCS, gli eventuali oneri sono stati messi nei bilanci di previsione (e sottolineo di

previsione) per poter effettuare opere pubbliche, che saranno possibili solo dall’eventuale entrata.

Che Castoldi non abbia più intenzioni di costruire il nuovo stabilimento lo apprendiamo solo ora,

quindi ci adopereremo per trovare altre risorse per la costruzione della scuola. Siamo veramente

allibiti dalle dichiarazioni dell’Ing. Castoldi, che assomigliano più a riflessioni politiche che non a

riflessioni di un importante imprenditore che abbiamo sempre rispettato e ammirato per il suo ruolo

nell’economia cittadina”. E.G.