ABBIATEGRASSO – La richiesta al Ministro Roberto Speranza  inviata dal presidente dei sindaci dell’abbiatense Marco Marelli, sollecitata dal sindaco Del Ben di Rosate, è stata accolta e l’incontro è stato fissato per giovedì 23 alle 16.30 al Ministero della Salute. Otto i sindaci che hanno intrapreso il viaggio in treno: Marco Marelli di Morimondo, Patrizia Gentile di Bubbiano, Giuseppe Gandini di Calvignasco, Andrea Cipullo di Vermezzo con Zelo, Cesare Nai di Abbiategrasso, Flavio Crivellin di Albairate, Primo De Giuli di Motta Visconti, Daniele Del Ben di Rosate con Donato Bandecchi e la sottoscritta Enrica Galeazzi, invitati perché considerati ‘memoria storica’ per quanto riguarda l’ospedale Cantù. Dallo scorso ottobre, nello staff dei più stretti collaboratori del Ministro Roberto Speranza, è presente il dott. Carlo Roccio, biologo di Novara, ad Abbiategrasso per oltre 40 anni  al laboratorio Fleming di cui era contitolare. Ora che fa parte del ristretto team del Ministro della Salute  gli è stato chiesto di richiamare l’attenzione sulle vicende del Cantù. Giovedì era al lavoro al Ministero dove ha accolto la delegazione abbiatense che è stata ricevuta dalla dottoressa Elisa Gullino, che ha assicurato che ogni particolare dell’incontro è stato registrato e verrà riferito direttamente al Ministro. Molte le domande da entrambe le parti e molte le perplessità riguardo a un Pronto Soccorso che è aperto di giorno ma che viene chiuso di notte. Poiché la struttura è recente e al meglio attrezzata, se il problema è di implementare il personale, è stato confermato che il ministro ha destinato a tale scopo nuove risorse anche a Regione Lombardia  che può quindi allocarne sull’ospedale di Abbiategrasso. E a proposito del DM70 sempre citato dall’ass. Gallera come norma da rispettare, responsabile quindi della chiusura notturna del P.S., la dott.ssa Gullino  ha fornito copia del Documento della Conferenza delle Regioni del 18 dicembre. Nel testo del Patto per la salute 2019/2021 la scheda 15 riguarda il DM 70/2015: “Come previsto dalla stessa norma, a 4 anni dalla sua adozione, si conviene sulla necessità di revisione del Decreto, aggiornandone i contenuti sulla base delle evidenze e delle criticità di implementazione  individuate dalle diverse Regioni, nonché integrandolo con indirizzi specifici per alcune tipologie di ambiti assistenziali e prevedendo specifiche deroghe per le Regioni più piccole”. E’ stato rimarcato che si intende rivedere il Decreto per rimuovere eventuali ostacoli e interpretazioni che possono andare contro la volontà del Ministro che vuole “una Sanità che raggiunga i cittadini nella loro casa, che dia e non tolga i servizi”. Un concetto ribadito più volte, tra la documentazione prodotta dai sindaci, ha destato particolare perplessità la delibera del Consiglio Regionale non attuata e hanno colpito le testimonianze dei sindaci di piccoli paesi come Calvignasco e Morimondo che ora sono privi anche della presenza del medico di base e distano ben più dei 10 km che separano il P.S. di Abbiategrasso da Magenta, ridicoli e non realistici i tempi ufficiali di percorrenza, per raggiungere un Pronto Soccorso, vengono indicati infatti solo 10 minuti per raggiungere il P.S. di Magenta, 10 per Vigevano, 19 per il San Carlo, 20 per il San Paolo, 21 per Mortara. Una situazione invece diversa e insostenibile per i cittadini del territorio dei 14 comuni dell’abbiatense quando devono affrontare un’emergenza. Dati e numeri ufficiali che, come molteplici testimonianze confermano, non corrispondono alla realtà, per questo la sottoscritta, come aveva fatto durante un’audizione in Regione quando aveva invitato la Commissione Sanità a un sopralluogo per vedere con i propri occhi la struttura del P.S. del Cantù prima di deciderne la sorte e a cui era seguita, dopo la visita dei commissari, una votazione unanime per la riapertura notturna, ha rivolto lo stesso invito al Ministero. L’invito è stato accolto, rimaniamo quindi in attesa degli ispettori ministeriali che visiteranno l’ospedale Cantù  e che potranno conoscere il territorio, accompagnati dai sindaci a percorrere le strade dei loro paesi, cronometrando i tempi per raggiungere il più vicino P.S. e stabilire se la scelta dell’ass. Gallera e di Regione Lombardia garantisce la sicurezza e il diritto alla salute dei cittadini. Enrica Galeazzi