ABBIATEGRASSO – “Arte nei Cortili e Cucine, percorsi di arte e umanità” nella giornata di domenica ha colorato e animato il centro storico. La rassegna, arrivata alla quinta edizione, è una sorta di “Fuorisalone” abbiatense nel weekend della Fiera di marzo e anche delle giornate FAI di primavera, occasione in cui luoghi di cultura, ville, palazzi, cortili, angoli segreti vengono aperti al pubblico. Un pubblico che si è lasciato affascinare e stimolare da dipinti, fotografie, installazioni, laboratori, ma anche ingolosire dagli assaggi di “Antica Posteria Invernizzi” a Castelletto e “Premiata Salumeria Meloni” in Corso Italia. Passeggiando in centro, oltre alle sorprese dei negozi aperti con le loro belle vetrine primaverili, si veniva stupiti, stimolati alla riflessione e in qualche caso “provocati” dalle tante, varie forme d’arte che hanno arricchito questo caleidoscopico percorso… Si potevano trovare opere e sculture di Simone Bianchi a Palazzo Stampa, i quadri dell’abbiatense Gigino Sironi nel cortile in corso S. Pietro, le sempre sorprendenti creazioni di Donatella Tassone, sculture e fotografie realizzate con materiale di recupero, nello Spazio Ipazia di vicolo Cortazza. In via Cantù, presso “Kaboom”, le fotografie di Luca Bianchi hanno “parlato” di integrazione. Sempre fotografie le protagoniste da “Tete a The” in via Santa Maria che ha valorizzato anche le passate edizioni. Un laboratorio di restauro nella Chiesa di S. Bernardino, curato dalla restauratrice Anna Valeria Soragna, ha attratto molti curiosi. Così come ha attratto giovani (e non solo) il laboratorio di Fumetto da “Emacomics” di Emanuele Leone. E ancora, le opere dell’artista Sandra Okune in via San Carlo e di Giuseppe Abbati in corso Italia e, nel cortile al civico 4, l’Antologica di Bruno Negri e le Nuove Opere di Alberto Clementi, l’architetto che ha curato l’intera rassegna, proposta da Confcommercio Abbiategrasso. Nella corte di via Binaghi le sculture e le ceramiche di Elimaide Asnshan, mentre Giovannella Colombo ha stupito con le sue opere appesa a un filo in un cortile in via Borsani. Silvano Galbani ha esposto all’interno di una cantina in corso Matteotti, mentre l’installazione di Clementi sempre in corso Matteotti, che con 60 falli colorati richiamava il film di Ferreri “Ciao maschio”, ha fatto parlare di sé non passando inosservata. Ben altro però non è passato inosservato in questa edizione di “Arte nei cortili”, la volontà di impreziosire il centro storico dando spunti e messaggi, come quello dei fucili di legno riempiti di fiori, e il tentativo ben riuscito di regalare sensazioni diverse da assaporare.
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